L’AQUIILA-Ha ragione Gianni Frattale quando in polemica con gli ingegneri ribatte che le imprese già pagano per eventuali ritardi che dovessero dipendere da loro per ultimare i lavori delle Case E della periferia. Ha ragione da vendere il presidente dei costruttori aquilani.
E’ che gli ingegneri, con tutta la stima per il loro presidente Paolo De Santis, proprio non ci vogliono stare. L’ultima ordinanza firmata da Silvio Berlusconi poche ore prima di dimettersi, ha graziato i progettisti per la fideiussione che avrebbero dovuto sottoscrivere per accelerare i lavori delle singole unità immobiliari, concede loro quella che di fatto è un’altra proroga sia pure mascherata, ma non ammette altre dilazioni.
Anzi. Se un progetto viene consegnato in ritardo e cioè dopo 180 giorni a far data dalla pubblicazione dell’ordinanza in questione, il progettista perde il 5 per cento del compenso, e ogni mese che si aggiunge va giù di un altro cinque per cento. Il proprietario, di contro, rischia di perdere i benefici dell’assistenza, cioè l’alloggio nei villaggi del progetto CASE o nei Map o negli appartamenti del Fondo immobiliare, oppure, dopo quattro mesi, l’autonoma sistemazione.
Paolo De Santis si lamenta, dice che la ricostruzione pesante è bloccata. Vero. Aggiunge che se non si snellisce il lavoro della filiera e non si mette riparo alla lentezza delle ‘Tre Sorelle’, e cioè Fintecna, Reluis e Cineas, andrà anche peggio, ed ha ragione. Ha invece torto marcio quando tenta di spostare il tiro sulle imprese. E che c’entrano mai le imprese nella presentazione dei progetti?
Certo non tocca a noi difenderle. Hanno tanto da farsi perdonare anche loro per i lavori a rilento che hanno caratterizzato la ricostruzione leggera, ma sembra che l’ultima ordinanza voglia mettere riparo anche a questo: 24 mesi al massimo per riconsegnare i lavori di una casa E, e se sforano a rimetterci saranno anche gli amministratori di condominio a cui è stata demandata la sorveglianza sulla regolarità e i tempi della ricostruzione.
L’ordinanza, tuttavia, non è priva di pecche. Dà priorità all’esame dei progetti delle parti condominiali (o comuni), ma non dice nulla sui tempi delle singole unità immobiliari. Sembra che la Struttura per la gestione dell’emergenza pubblicherà a breve (se non lo ha già fatto) una circolare di chiarimento che speriamo sia definitivo perché così come stanno le cose non è davvero il caso di andare avanti.