L’AQUILA – L’incubo potrebbe essere finito. Era da qualche settimana, da quando cioè la città e la sua periferia erano state letteralmente “martoriate” di furti in abitazione, commessi sia di giorno che di notte da una banda specializzata e ben organizzata , che i Carabinieri di L’Aquila erano sulle sue tracce.
Finalmente la sorsa notte è scattata la trappola: chiuse tutte le vie di fuga della città, i militari del NORM della Compagnia Carabinieri di L’Aquila hanno stretto in una morsa tutto ciò che si muoveva in città, persone e veicoli, riuscendo a sorprendere quattro uomini di nazionalità rumena, tutti gravati da precedenti penali per reati contro il patrimonio, mentre si trovavano appostati in un luogo isolato a bordo di un furgone Fiat Doblò di loro proprietà.
L’immediata perquisizione del mezzo ha consentito di rinvenire al suo interno, oltre che trapani ed avvitatori (evidentemente utilizzati per praticare i famosi “fori” alle finestre delle abitazioni), alcune cassette con attrezzi da effrazione di vario genere, nonché piedi di porco e mazze in ferro per sfondare avvolgibili e vetrate.
In possesso dei quattro uomini anche alcuni telefoni cellulari e quattro chiavi di autovetture, presumibilmente rubate, tra le quali anche quella di un BMW 330 di proprietà di un cittadino di Tornimparte che avevano poco prima tentato di rubare dal giardino di casa dell’uomo senza su accesso, in quanto disturbati dallo stesso proprietario.
Ma la sorpresa più grande è venuta dal navigatore satellitare in possesso dei quattro: l’analisi della sua memoria e delle ultime destinazioni impostate ha evidenziato una serie di indirizzi di abitazioni presso le quali i quattro avevano probabilmente già operato sopralluoghi, evidentemente per furti da perpetrare di li a breve, o, in due casi, per furti già consumati come quello di due giorni fa in un appartamento di via della Mainetta a Coppito, nel corso del quale vennero rubati preziosi per un valore totale di 50.000 euro, e in Via Preturo, sempre a Coppito, dove furono rubati 5000 euro in contanti.
I quattro sono stati sottoposti a fermo per furto, tentato furto e possesso di arnesi da scasso, e, su disposizione del P.M. Dott.ssa Ciccarelli, tradotti presso il carcere di Avezzano in attesa della convalida del provvedimento. I fermati sono assistiti di fiducia dall’avvocato Pasquale Longo del Foro di Roma.
I primi accertamenti fanno ritenere che i quattro appartenessero ad una banda ben più “folta” proveniente da Ostia che si avvale in zona di un altro loro concittadino quale “basista”, già noto alle forze dell’ordine in quanto arrestato in diverse occasioni per aver commesso analoghi reati contro il patrimonio. Le indagini proseguono al fine di risalire a tutti gli altri furti perpetrati dal gruppo ed all’identificazione di eventuali complici.