L’AQUILA-Non era mai accaduto che un primario ospedaliero querelasse esponenti politici a difesa dalla propria onorabilità, del proprio lavoro e di quello dei propri collaboratori. L’ha fatto il professor Renato Galzio, primario del reparto di Neurochirurgia dell’Aquila e di Avezzano, dopo l’incredibile attacco alla sua persona di alcuni politici marsicani in disaccordo col piano di riassetto della Asl proposto dal direttore Giancarlo Silveri. Galzio, si diceva, ha chiamato in causa i politici.

Lo ha fatto senza mezzi termini, denunciandoli per averlo diffamato con “accuse inesistenti”. Ma non si è fermato qui. Li ha accusati a sua volta di avere sollecitato l’apertura di Neurochirurgia ad Avezzano per puro tornaconto elettorale. Di più. Quel reparto, a suo parere, sarebbe andato avanti con personale inadeguato e, quel che è peggio, con apparecchiature vecchie, sorpassate. Un’accusa gravissima che chiama in causa la vecchia gestione della Asl Avezzano-Sulmona-Castel di Sangro che oggi non esiste più. La vecchia Asl, insomma, avrebbe agito su imput dei politici e non per una più corretta ed efficiente organizzazione della sanità marsicana.

Oggi le conseguenze sono più che evidenti. Il professor Galzio, la cui competenza è riconosciuta in tutt’Italia, ha mollato, dimettendosi, la Neurochirurgia di Avezzano che aveva mantenuto in quanto dipendenza della Neurochirurgia dell’Aquila. La Asl, ha detto Galzio, trovi lei una soluzione per Avezzano, lasciando l’Azienda in braghe di tela. Un messaggio netto, chiaro anche ai politici che hanno provocato un altro sconquasso. I senatori Lusi e Piccone, e gli altri che hanno parlato a vanvera lanciando accuse insostenibili, non si rendono conto che il campanilismo antiaquilano non porta da nessuna parte, specie nel settore sanitario. Il governo fa a Roma una manovra lacrime e sangue per gli italiani. Loro nella Marsica vogliono un altro primario a Neurochirurgia, cioè un doppione di quello dell’Aquila, una spesa considerevole in più. Riformare certo è difficile, con la politica in mezzo è quasi impossibile.

 

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