L’AQUILA-Non ha fatto promesse il presidente del Consiglio Monti al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi. Nessuna promessa e nessuna assicurazione. L’incontro che i due hanno avuto questo pomeriggio a Roma sulla gestione dell’emergenza post sisma all’Aquila, è stato definito interlocutorio dallo stesso Chiodi. Un eufemismo per non dire che è finito con un nulla di fatto.
Soltanto una proroga di tre mesi come ha spiegato più tardi il sindaco Massimo Cialente che ha incontrato più tardi il presidente del Consiglio. Una proroga che “salva” i contratti per i precari e le altre spese per l’emergenza, e che lo stesso presidente del Consiglio inserirà in un’ordinanza che dovrebbe firmare domani. Ma niente di più. Per il momento L’Aquila resta con i trenta milioni stanziati per l’emergenza per il 2012, un importo che non servirà neppure a coprire le spese per l’autonoma sistemazione che nel 2011 è stata di 30 milioni e mezzo.
Secondo quanto si è appreso subito dopo la riunione, di incontri tra Monti, Chiodi e Cialente o tra i funzionari governativi e il commissario alla ricostruzione e il sindaco dell’Aquila, ce ne saranno altri nei prossimi tre mesi che dovranno servire per limare le spese per l’emergenza. Con i tempi che corrono, la crisi, i soldi che non ci sono e tutto il resto, appare chiaro che Monti non ha voluto, e potuto,fare promesse. Riducete le spese, avrebbe detto il presidente del Consiglio, poi vedremo che cosa è possibile fare.
In una parola l’emergenza va superata “rivedendo la macchina burocratica” e accelerando la ricostruzione. Come dire che più saranno gli aquilani che rientreranno a casa, più facile sarà gestire la fase dell’emergenza. Insomma meno spese e filiera (Fintecna, Reluis, Cineas e Comune) più svelta, perché finora s’è perso troppo tempo. Inutile dire che i contributi per l’autonoma sistemazione, l’alloggio negli alberghi, negli appartamenti del fondo immobiliare, e tutto il resto, sono a rischio. Viene da dire che la pacchia è finita anche per i terremotati, e bisogna rimboccarsi le maniche. (red)