L’AQUILA – “Non esistono 40 milioni di euro di buco”. La voce e’ stata fatta circolare “fittiziamente dal Partito democratico. Semmai esistesse questo buco, sarebbe stato cagionato dalle precedenti amministrazioni. Comunque, lo ripeto, il buco non esiste”.
Lo ha detto stamane a Pescara il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nel corso della conferenza stampa per illustrare la manovra di bilancio contenuta nella legge finanziaria approvata dal Consiglio regionale nella notte tra il 29 e 30 dicembre scorsi. “Dal 2009, anno del nostro insediamento – ha affermato il governatore – non ci sono buchi di gestione”.
Il bilancio di previsione ammonta a 5 miliardi e 800 milioni di euro. Presenti all’incontro con la stampa, l’assessore al Bilancio, Carlo Masci, il vicepresidente della Giunta, Alfredo Castiglione, e il capogruppo del Pdl, Lanfranco Venturoni.
REGIONE ABRUZZO: BILANCIO; MASCI, E’ QUELLO DELLA SVOLTA
“Questo e’ il bilancio della svolta”. Lo ha affermato stamane a Pescara l’assessore con delega al bilancio della regione Abruzzo, Carlo Masci, nel corso della conferenza stampa nella quale e’ stata illustrata la manovra di bilancio contenuta nella legge finanziaria.
“Lo scorso anno – ha ricordato l’amministratore – avevamo chiuso il bilancio in affanno ma oggi, con la sua approvazione, guardiamo in prospettiva in maniera positiva. La gestione oculata e seria del bilancio comincia finalmente a dare i suoi frutti. Possiamo dire, con grande orgoglio, che ci troviamo nella tassazione mediana, come regioni quali la Lombardia e il Piemonte”.
L’assessore ha quindi aggiunto che “la politica virtuosa portata avanti in questi anni (dal 2009, ndr) ci condurra’ ad una riduzione delle tasse o a fornire maggiori servizi ai cittadini, nonostante veniamo da una gestione tra le peggiori rispetto alle altre regioni italiane”. In particolare, finanziamenti rilevanti sono stati ascritti ai settori sociale e trasporti “inserendo cifre per dare quei servizi di cui ha bisogno il territorio”.
“In Abruzzo il pareggio di bilancio e’ stato raggiunto solo con la presidenza di Gianni Chiodi. Precedentemente – ha spiegato l’assessore – il pareggio di bilancio si raggiungeva solo facendo mutui e debiti. Ora siamo arrivati al piano di rientro raggiungendo l’azzeramento del deficit sanitario”. Dunque, non piu’ Regione “canaglia” ma virtuosa.
“Questa Regione – ha rilevato Masci – non ha un euro di debito, quelli pregressi gli stiamo onorando. Paghiamo 88 milioni di cartolarizzazione e 110 milioni di mutui regionali che oggi, e’ evidente, pesano sul bilancio. Il controllo sulla spesa pubblica – ha aggiunto l’assessore al Bilancio – ci consente di guardare con ottimismo al futuro. Oggi gia’ sappiamo come chiudere il 2012 e il 2013 per cui abbiamo un quadro economico-contabile ben chiaro”. Carlo Masci ha inoltre reso noto che il governo centrale “ha riassegnato per il dopo terremoto 7 milioni di euro in piu’ all’anno” perche’ “l’Abruzzo ha dimostrato grande vivacita’ sui capitoli relativi alle addizionali Irpef e Irap”.
REGIONE ABRUZZO: CHIODI, ‘INCUBO’ TAGLIO TASSE NEL CENTROSINISTRA
“C’e’ un ‘incubo’ che si aggira nel centrosinistra: che questa Regione diminuisca le tasse dimostrando che cio’ si puo’ fare e puo’ farlo anche il Governo Monti”. Lo ha affermato il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, parlando a Pescara a margine della conferenza stampa nella quale e’ stata illustrata la manovra di bilancio contenuta nella legge finanziaria approvata nella notte tra il 29 e il 30 dicembre scorsi.
REGIONE ABRUZZO: CHIODI, PROMOSSA MERITOCRAZIA TRA IL PERSONALE
“Dal 2012 si inizia il ciclo ‘performance’ per il personale regionale una valutazione sul personale, sui dirigenti, e la meritocrazia rappresentera’ inevitabilmente la fine delle disuguaglianze”. Per Chiodi “occorre incentivare chi lavora per le funzioni che gli sono state attribuite”.
“Eviteremo lo scandalo per il quale tutti hanno avuto uno stesso giudizio. Sempre per quanto riguarda l’organizzazione – ha detto il presidente – affermo, e non temo smentite, di aver ridotto da 120 a 80-81 le posizioni dirigenziali e cio’ lo abbiamo realizzato, in alcuni casi, sostituendo dipendenti piu’ anziani con l’assunzione di personale piu’ giovane.
I dirigenti sono stati ridotti di quasi il 30%. Non lo ha fatto nessuna regione – ha rilevato il governatore – e non lo ha fatto neanche il governo centrale”. Il presidente, infine, ha ricordato che la regione Abruzzo aveva quasi il doppio di dirigenti delle regioni meglio organizzate.