L’AQUILA- Ancora una tegola sulla ricostruzione che minaccia direndere ancora più complicato il quadro che si è delineato dopo gli ultimi provvedimenti del governo e le crescenti frizioni con l’amministrazion comunale che contesta le prescrizioni dell’ultima ordinanza sui centri storici.

Con una decisione a sorpresa, l’architetto Gaetano Fontana si è dimesso dall’incarico di responsabile della Struttura tecnica di missione. Lo ha fatto con una lettera al commissario Gianni Chiodi, dicendosi stanco degli “attacchi violenti e ingiustificati” e delle ripetute “campagne denigratorie e pretestuose” e con “risse e verbosità finalizzate” con sole finalità mediatiche”, contestazioni rivolte in particolare alla giunta Cialente che aveva chiesto più volte la sua testa e quella dell’intera gestione commissariale del post terremoto.

Le dichiarazioni di Fontana sono contenute in un’intervista rilasciata in esclusiva al quotidiano Il Messaggero, il Direttore (così viene chiamato dalla Struttura Tecnica di Missione ndr) rivela che la causa scatenante della clamorosa decisione è da ricercare nelle polemiche scaturite dall’ultima ordinanza, quella sui centri storici.

Un atto che – dice Gaetano Fontana – scaturisce dal verbale condiviso e conosciuto da tutti: commissario, sindaco, Letta, Gabrielli, Ministero dell’Economia, Ragioneria dello Stato e “nonostante questo, però, ancora una volta (e quasi come fosse una colpa), l’avere collaborato istituzionalmente – perché questo è il nostro compito – ha comportato per la Struttura di Missione e per me personalmente, essere oggetto di attacchi violenti e ingiustificati».

L’ordinanza, insomma, a detta di Fontana, “diventa ancora una volta l’occasione per montare una campagna denigratoria e pretestuosa”.”In questa situazione di insofferenza ed eccesso di comunicazione – aggiunge Fontana – non è possibile né decoroso essere presenti, come se nulla fosse, in luoghi che privilegiano la rissa e la verbosità finalizzata alle sole occasioni mediatiche”.

Fontana, inoltre, ha chiarito di non ritenere utile per la ricostruzione “puntare sull’appoggio e sulla condivisione da parte dei sindaci dei comuni minori in contrapposizione al Comune dell’Aquila. La divisione dei soggetti del territorio è sempre una sconfitta che è compito del commissario evitare”. Insomma, Cialente e l’intera giunta sono serviti. Il rischio è ora che la vicenda Fontana, se prevarrà il muro contro muro, abbia riflessi negativi sull’intero processo di ricostruzione. E’ questo che voleva davvero il sindaco dell’Aquila? (red)


LE REAZIONI:

IRITALE (PD):”FONTANA SI DIMETTE? GLI AQUILANI NO SONO DISPIACIUTI”

“Apprendiamo dalla stampa delle lettera di dimissioni presentata dal Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione Gaetano Fontana e indirizzata al Presidente Chiodi”. E’ il commento del Segretraio PD L’Aquila Francesco Iritale che aggiunge:”Crediamo che gli aquilani non subiranno con dispiacere questa notizia.Da 3 anni ormai questa città subisce una gestione commissariale che non ha risolto uno dei tanti problemi che la affliggono. Ritardi nella definizione delle norme, lentezza nella erogazione dei fondi, una burocrazia esasperante stanno paralizzando la ricostruzione. L’architetto Fontana ha ampie responsabilità per questo stato di cose. Se alle sue dimissioni si unissero quelle dei vertici della struttura commissariale forse la città potrebbe riniziare a sperare di essere ricostruita”.


I CONSIGLIERI COMUNALI SU DIMISSIONI DI FONTANA:

I capigruppo consiliari Vito Albano (Pd), Carlo Benedetti (Ci), Pasquale Corriere (Gruppo misto), Adriano Durante (Udc), Angelo Mancini (Idv), Pierluigi Mancini (Api), Enrico Perilli (Rc), Salvatore Placidi (Udeur) e Giancarlo Vicini (Pse) hanno sottoscritto il documento relativo alle dimissioni di Gaetano Fontana.
“Prendiamo atto delle notizia sulle dimissioni dell’Architetto Gaetano Fontana ritenendo che sia una scelta utile e giusta.

Al di là degli aspetti personali e professionali, riteniamo che il Capo della Struttura Tecnica di Missione abbia preso atto del fallimento della sua azione, in particolare del grave ritardo dell’avvio della ricostruzione cosiddetta pesante, oltre che della eccessiva burocratizzazione e sovrastrutturazione per la ricostruzione dei centri storici.

Ci sarebbero volute regole snelle e veloci e invece ci si è impantanati nella più assurda delle ragnatele burocratiche.
Riteniamo che, di fronte a questo atto dell’Arch. Fontana, il Presidente Chiodi dovrebbe trarre analoghe decisioni dimettendosi da Commissario per la Ricostruzione e favorendo una transizione ad un nuovo ed efficace sistema di governance della fase post sisma tale da rimuovere la situazione di totale empasse e, soprattutto, di dispendiosa burocratizzazione che si sta traducendo in un inaccettabile ed inutile spreco di risorse, oltre che di vera e propria disperazione dei cittadini.
Tra l’altro, solo con questi atti sarà possibile riportare la gestione della fase post sisma ad un corretto quadro di rapporti istituzionali che le ultime scelte della Struttura Commissariale e della Struttura Tecnica di Missione hanno tradotto in atti inaccettabili d’imperio”.

 

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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