L’AQUILA- Sarà il Consiglio dei Ministri del 14 febbraio a stabilire che le spese per l’emergenza neve sostenute e da sostenere saranno pagate dallo Stato; i sindaci e i presidenti delle Regioni, con questa garanzia, possono organizzarsi al meglio senza doversi preoccupare degli aspetti finanziari, ma per quanto riguarda gli eventuali danni da risarcire, in particolare alle aziende, la risposta del governo nazionale è stata negativa.
E’ quanto emerso dall’incontro romano tra gli stessi presidenti delle Regioni, tra cui il governatore dell’Abruzzo Gianni Chiodi, e i funzionari del governo. Lo stesso Chiodi, subito dopo la riunione, ha detto che i presidenti delle Regioni insisteranno “affinché venga riconosciuto anche il risarcimento dei danni alle imprese”. Dunque l’intervento dell’esercito, insieme a tutte le altre spese per l’emergenza neve, non dovranno pagarlo le Regioni e neppure le Province e tanto meno i Comuni.
Da questo punto di vista la pressione sul governo ha avuto l’effetto sperato. Chiodi ha poi bollato come “Critiche fuori luogo, frutto di disinformazione o, peggio, di faziosità” quelle fatte alla Regione sui presunti ritardi che si sarebbero avuti nella gestione dell’emergenza neve.
“Vogliono creare ancora una volta un ‘caso Abruzzo’ in negativo”, ha detto ancora il governatore, ed ha aggiunto: “Non ci siamo affatto mossi in ritardo per fronteggiare la violenta ondata di maltempo, sia dal punto di vista materiale che formale. Siamo stati, anzi, la prima Regione d’Italia a deliberare, lunedì 6 febbraio, la stato di emergenza regionale di tipo B.
Le altre Regioni hanno fatto lo stesso a seguire”. Per il presidente Chiodi, dunque, si tratta di polemiche fini a se stesse quando non “ingenerose nei confronti di chi, sin dai giorni precedenti l’emergenza, è sceso in campo per affrontare il problema sia con uomini e mezzi, sia informando ed allertando tutte le istituzioni abruzzesi, sia chiedendo supporto e sostegno alle istituzioni nazionali”.
Nel concreto, il Governatore ricorda, e fa notare, come già nella giornata di venerdì scorso, clou dell’emergenza, le Prefetture avevano già attivato i Centri di coordinamento soccorsi e la Regione Abruzzo era operativa h24 con volontari e personale di protezione civile.
“La situazione è stata di evidente eccezionalità – sottolinea Chiodi – Ma al di là dell’ovvio, forte, disagio per la popolazione, la macchina organizzativa ha funzionato bene, evitando che situazioni difficili si trasformassero in pericoli e criticità ancor più marcate”.
Il presidente, in proposito, ringrazia tutti gli uomini e le donne che con grande professionalità ed abnegazione hanno con coraggio gestito le attività di soccorso ed assistenza in condizioni proibitive.
“L’immagine dello scaricabarile per ciò che riguarda le responsabilità dei ritardi o dei mancati interventi-ha detto ancora Chiodi- è stata una fotografia intollerabile dell’Italia, in particolare davanti ai cittadini che avrebbero meritato compattezza e tempestività nelle decisioni, e non polemiche”.
Chiodi ha anche spiegato che tutti i presidenti delle Regioni sono d’accordo per chiedere la revisione della legge 10. “Dobbiamo passare- ha detto- alla fase due dell’emergenza, affrontando il tema dei danni e del loro risarcimento”.
“La Protezione Civile regionale, tramite l’assessore Gianfranco Giuliante, ha inoltrato al Dipartimento nazionale di Protezione Civile una richiesta di mezzi e beni che potrebbero essere indispensabili per fronteggiare la nuova ondata di maltempo che, secondo le previsioni, potrebbe abbattersi nelle prossime ore sull’Abruzzo”.
“Abbiamo già avuto – ha aggiunto Chiodi – la disponibilità dalla mattina di domani di un elicottero del CFS che farà base presso l’aeroporto di Pescara ma ognuno debba fare la sua parte e i cittadini devono organizzarsi al meglio per fronteggiare questa emergenza”.
Sarà disponibile domani anche un mezzo spartineve, tipo UNIMOG, con base a L’Aquila. Il totale delle associazioni operative per oggi sul territorio della Regione Abruzzo è di 40.
Il dato è aggiornato alle ore 12.30. Le squadre attive sono così suddivise: PROVINCIA AQ: 15 associazioni; PROVINCIA DI CHIETI: 16 associazioni; PROVINCIA DI PESCARA: 7 associazioni; PROVINCIA DI TERAMO: 2 associazioni.
I volontari complessivamente impiegati sono 150 e stanno effettuando servizi di trasporto e di consegna di generi di prima necessità e medicinali, di trasporto malati, medici e infermieri da e per vari ospedali. Alcune associazioni sono tuttora impiegate per lo sgombero della neve nelle strade secondarie nei Comuni più colpiti dall’emergenza.