L’AQUILA – Partendo da un dato fornito dal Viminale, aumento degli episodi di criminalità in città del 130% nell’ultimo anno, purtroppo affermiamo che L’Aquila non è più quell’isola felice, nella quale era possibile lasciare la chiave nella serratura delle porte.
Con il terremoto, è crollato anche lo schema sociale che faceva della nostra, una città priva sostanzialmente di significativi rischi per la sua popolazione, legati a episodi criminali che, se c’erano, erano sempre circoscritti e isolati.
Invece ora le cose son cambiate, come ci dicono le statistiche e come percepiamo nella quotidianità, col semplice confronto tra concittadini tra i quali è frequente incontrarne chi ha subito furti in casa, purtroppo spesso anche effettuati in abitazioni abitate e con gente dentro.
Non vogliamo suscitare paure tra la gente, ma semplicemente prendere atto che la gente ora ha paura e ha ragione di averne; ignorare la situazione, non è una soluzione come siamo certi che sia necessario e anzi auspichiamo, anche una forte azione per diffondere valori antichi, oggi accantonati e sostituiti da altri non-valori: educazione, rispetto, il valore della sofferenza e del sacrificio come unica strada per raggiungere i propri scopi, e non le scorciatoie.
Far tornare di moda quel continuo “stai composto”, con cui la nostra generazione è cresciuta, educata da genitori che molto hanno dedicato a questo aspetto, oggi sempre meno di moda.Ma accanto a ogni iniziativa culturale, siamo certi, che occorra anche una seria, decisa e capillare azione di controllo del nostro territorio; a tal fine noi mettiamo in campo un nostro “pacchetto sicurezza”, che può essere realizzato e che sarà a tutela della gente onesta e per bene, oggi un po’ abbandonata a se stessa.
I nostri punti:
1) Sistema di videocamere che controlli capillarmente il nostro territorio; su questo tema abbiamo proposto e fatto votare all’unanimità in consiglio ben 2 mozioni, ignorate da questa amministrazione; se vinceremo noi, noi le applicheremo.
2) Richiesta perentoria al governo di rendere stabile e definitiva la presenza dei 70 poliziotti aggregati all’Aquila in seguito al sisma, ad oggi ancora in città con rinnovi di tre mesi in tre mesi. Se dovessero lasciarci, senza 70 agenti, avremmo molte meno pattuglie in giro. (e già son poche)
3) Istituzione nelle 19 new town, di un sistema di controllo con personale specializzato privato, che dissuada con la sola presenza fissa ogni crimine, pagato aumentando di pochi centesimi, il canone condominiale previsto per gli occupanti di tali case. E’ infatti impensabile, data l’estensione territoriale degli insediamenti, che riesca a provvedere la sola forza pubblica e allora, traendo le risorse dai canoni condominiali già istituiti per le case provvisorie, si può e si deve istituire un controllo attraverso agenzie private di metronotte.
4) Pattugliamento della polizia municipale, che va dirottata sempre di più verso questo scopo e sempre di meno deve esser lasciata a svolgere lavori amministrativi negli uffici.
5) Obbligo per i gestori di locali serali aperti al pubblico, di istallazione di un sistema di video sorveglianza e di Stewart, che presidino le zone adiacenti tali locali.
Siamo convinti che integrando tutte queste misure, la situazione possa migliorare e soprattutto possa prevenire ulteriori degenerazioni che la presenza massiccia di maestranze legate alla ricostruzione pesante, può portare in città. Per ora possiamo solo scrivere queste proposte, consigliarle, tentare di persuadere chi ci governa; se tale responsabilità in futuro toccherà a noi, noi queste cose le faremo, e le faremo subito essendo realizzabili e con costi assolutamente compatibili.
I Consiglieri Verini e Leopardi, il coordinatore comunale Morelli, il vice Avalle, il partito tutto. FLI