L’AQUILA – «Soldi spesi finora? Chi lo sa…». Le affermazioni del Ministro Fabrizio Barca, riportate questa mattina da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul “Corriere della Sera” rendono una fotografia impietosa di quello che è lo stato dell’arte della ricostruzione della nostra città.
Il lungo reportage di approfondimento denuncia la mancata rinascita del centro storico aquilano a tre anni dal terremoto. Polemizzare sarebbe la cosa più facile, dato anche il clima elettorale, ma non è questo di cui ha bisogno L’Aquila. Chiaramente ciò non significa eludere il tema anzi… L’aver riacceso i riflettori sulla situazione nella quale ci troviamo deve far riflettere gli aquilani.
I cittadini hanno il diritto di chiedere a coloro che si presenteranno in questa tornata elettorale di stringere un patto d’onore affinché tutti, indistintamente, così come sollevato qualche giorno fa nel Convegno della Ferpi, indichino come prioritari i temi della trasparenza e della partecipazione. Trasparenza che alla luce delle parole di Barca appare sempre più il faro conduttore di una Ricostruzione che non può essere solo materiale ma anche capacità di far bene e, soprattutto, spiegare e comunicare bene ciò che si fa. Come diceva Pericle, il politico deve “sapere cosa fare, saperlo spiegare agli altri, essere irreprensibile”.