L’AQUILA – Il Rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando di Orio, resta al suo postoi. E con lui i fedelissimi, il pro rettore vicario, Angelo Luongo, Maria Grazia Cifone (Medicina), Fernanda Amicarelli (Psicologia), Pier Ugo Foscolo (Ingegneria), Leila Fabiani (Scienze motorie) e Fabrizio Politi (Economia).
“Con grande sofferenza rimango al mio posto. Rassicuro tutti che non mi sottrarrò più dallo scontro, d’ora in poi sarà colpo su colpo. Questo rettore, questa università possono andare a testa alta perché non temono nessuno”.
Le dichiarazioni questa mattina in conferenza stampa, quando il rettore ha chiarito la sua posizione sull’indagine per i mega affitti pagati per rilocalizzare le facoltà dopo il terremoto.
“Non siamo mai stati neanche sfiorati da un’indagine per la nostra attività amministrativa, di questa cosa degli affitti, quando e se verremo chiamati, risponderemo”, ha aggiunto.
“Quando tutto sarà risolto chiederemo noi i danni per le calunnie sottoscritte nella denuncia – ha proseguito Di Orio – Se mi chiedete quanto paghiamo di affitti non lo so, perché non è compito del rettore saperlo, è competenza della direzione amministrativa”.
L’I.D.V. DIFENDE L’UNIVERSITA’, CHE HA RETTO ANCHE AL TERREMOTO
E’ veramente incredibile che gli scontri ed i personalismi sviluppatisi dentro l’Università, che si avvia al rinnovo democratico del Rettorato, possano sfociare in una guerra a colpi di carta bollata sugli affitti delle sedi, indispensabili al mantenimento dei corsi ed alla tenuta della stessa Università, con il rischio reale di danneggiare l’immagine ed il futuro stesso dell’Ateneo aquilano.
Al di là dell’accertamento di eventuali responsabilità da parte della Magistratura, mi preme rimarcare come l’Università di L’Aquila abbia fronteggiato meglio di altre Istituzioni i disagi e le difficoltà derivanti dal terremoto e come sia sta capace di mantenere intatta la popolazione studentesca, che non era un fatto scontato.
Questa città non può prescindere dalla sua Università e se può ancora avere una prospettiva di sviluppo lo deve innanzitutto alla solidità della stessa ed all’impegno di Chi si è assunto le responsabilità con coraggio, non piegando mai la schiena di fronte alla cruda emergenza ed in presenza della scarsa attenzione dimostrata dagli altri livelli istituzionali, regionali e locali.L’Università vive con l’impegno del suo mondo accademico ed amministrativo ed ha bisogno di Istituzioni territoriali, in sintonia con il valore del suo ruolo, che operino in sinergia invece di parlare solo ed in ogni luogo di Università.
Un impegno diretto nella politica cittadina da parte di personalità di questo mondo universitario potrebbe essere una garanzia necessaria per riaffermare con le azioni amministrative la centralità dell’Università, come elemento essenziale nella ricostruzione dell’Aquila, città d’arte e di cultura. Lelio De Santis, Segretario I.d.V. – L’Aquila