L’AQUILA – Il Servizio di Sorveglianza del Parco ha inferto un altro duro colpo al bracconaggio che, evidentemente, continua purtroppo a persistere, anche se in termini notevolmente ridotti e circoscritti, rispetto a qualche anno fa.
La brillante operazione delle Guardie del Parco ha avuto per teatro, questa volta, il territorio del Comune di Barrea, quindi il cuore del Parco stesso.
Le indagini erano partite lo scorso mese di febbraio che, come è noto, è stato caratterizzato da eccezionali nevicate. Responsabile della gravissima violazione di legge un trentenne di Barrea, il quale, approfittando anche del particolare stato di difficoltà in cui si era venuta a trovare la fauna protetta del Parco, a seguito delle abbondanti nevicate di febbraio, dopo averlo ucciso si era appropriato della carcassa di un esemplare di cervo. In esecuzione del decreto di perquisizione locale e personale della Procura della Repubblica di Sulmona, le Guardie del Parco hanno rinvenuto all’interno dell’abitazione dell’uomo, precisamente all’interno di un congelatore, numerosi sacchetti di plastica contenenti la carne del cervo, che sono stati, ovviamente, posti sotto sequestro, unitamente ad un fucile da caccia, una carabina, un revolver, un coltello da caccia, n. 42 cartucce calibro 12, n. 19 proiettili special e n. 5 proiettili per carabina calibro 30/36.
Tutto il materiale sequestrato è stato posto a disposizione della Procura della Repubblica di Sulmona ed il responsabile dei fatti è stato regolarmente denunciato.
L’operazione fa seguito ad altrettanto brillanti operazioni condotte con successo, nei mesi scorsi, in altre zone, dal Servizio di Sorveglianza del Parco a seguito della sua riorganizzazione, e testimonia ulteriormente il recupero di funzionalità dello stesso Servizio impegnato in molteplici e complesse attività a tutela e difesa del territorio protetto.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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