L’AQUILA-“E’ di vitale importanza per la cittadinanza cosi’ duramente provata dal terremoto del 2009, poter ricevere indicazioni sulla possibile strategia di sviluppo e dell’area circostante, che meritano di essere rilanciate attraverso una conseguente valorizzazione del patrimonio storico e delle risorse che fanno dell’Aquila e degli altri Comuni colpiti dal sisma un luogo caro a tutti gli italiani”.
Lo scrive, in un messaggio al ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione del forum, in corso ad Assergi, Ocse universita’ di Groningen, il cui progetto è stato accolto con scetticismo dal sindaco Massimo Cialente.
Il messaggio e’ stato letto nel corso dell’incontro dallo stesso Barca. “Caro Ministro – scrive il Capo dello Stato – desidero esprimerle il mio vivo apprezzamento – pregandola al tempo stesso di porgere il mio saluto agli altri rappresentanti del governo nazionale e alle istituzioni locali – per l’iniziativa che oggi si tiene ad Assergi, con l’apporto qualificato di esperti internazionali”.
INIZIATO IL CONVEGNO OCSE AL GRAN SASSO
“Il senso di frammentazione sociale, gia’ in parte evidente all’interno della comunita’ prima del terremoto, e’ stato esacerbato sia dagli spostamenti verso altre zone che dalla mancanza percepita di progresso nella ricostruzione.
Tra la comunita’ locale, vi e’ una percezione diffusa che gli attori dell’amministrazione sia nazionale che locale non abbiano una consapevolezza sufficiente delle difficolta’ e delle avversita’ che gli aquilani hanno dovuto sopportare; vi e’, in particolare, la percezione che le problematiche sociali non siano pienamente comprese dai responsabili dell’arena decisionale e vi e’ un sentimento diffuso di impotenza e di paralisi da parte della gente del posto, nonche’ una sensazione ampiamente condivisa che il tempo per la ricostruzione della regione stia scadendo, in particolare in un momento in cui l’Italia si trova ad affrontare ostacoli di governance sistemici”.
E’ l’analisi degli studiosi dell’Ocse sul post-terremoto in Abruzzo fatta ai Laboratori del Gran Sasso in occasione del forum Ocse universita’ di Groningen.”La gente del posto – proseguono gli studiosi – interpreta la paralisi istituzionale come una mancanza di leadership, locale e regionale, necessaria per mantenere le esigenze dei cittadini in cima all’agenda nazionale.
Nondimeno, sebbene il ritardo nel mettere a punto un piano globale di ricostruzione e una strategia di sviluppo socio-economico per la citta’ e la provincia dell’Aquila sia stato una causa fondamentale di inerzia, tale ritardo e’ altresi’ diventato parte del ‘meccanismo di scarico delle responsabilita” tra istituzioni e gruppi vari e riflette anche chiaramente come, dopo il soccorso immediato al disastro, sia subentrata una sensazione diffusa che tutte le misure post-emergenza siano ostacolate dalla burocrazia”
CIALENTE: “PROGETTO DIFFICILE DA ATTUARE
“Il progetto dell’Ocse mi piace da morire, ma c’e’ un problema con i cittadini, a me piacerebbe cambiare le cose ma trovo tutto di difficile attuazione”. Lo ha detto dimostrando un certo scetticismo, Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila uscente e ricandidato alle amministrative di maggio, commentando il forum con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, in corso nell’auditorium dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) ad Assergi.
“Sarebbe opportuno – ha aggiunto – anche poter riqualificare in quel modo le brutte periferie urbane anni ’50 ma gia’ adesso abbiamo i ricorsi al Tar quando chiediamo di abbassare un tetto o spostare di 10 metri una casa perche’ ci siamo sentiti dire ‘non mi sposto da qui, rivoglio la casa esattamente dove sta perche’ da questa finestra riesco a vedere la finestra dell’ospedale dove e’ morta mamma’. Non scherzo, c’e’ stato detto proprio cosi’ da un cittadino aquilano anche se sono il primo a capire che si tratta di cambiare le cose”.
CHIODI:”ALLE SPALLE INUTILI DIATRIBE”
“Il lavoro che sta svolgendo il governo Monti, con in prima linea il ministro Fabrizio Barca, evidenzia in modo chiaro la necessità che in questa fase della ricostruzione si tirino le conclusioni di un proficuo e celere dibattito su cosa e come si vuole ricostruire e quali possano essere gli strumenti per il rilancio economico e sociale”.
Queste le parole del Commissario Chiodi a margine del convegno ‘Abruzzo verso il 2030’. “Dopo le straordinarie azioni – ha detto Chiodi – riconducibili alla prima fase della emergenza, il Governo, insieme con il Commissario, può fornire spunti e indirizzi sulla ricostruzione dei centri storici che si sta per avviare”.
“Pertanto – ha concluso – coloro i quali hanno la responsabilità politica di disegnare il futuro dei propri borghi e della propria città, ossia i Sindaci e le parti sociali e produttive, ora devono accelerare per definire concretamente nei piani di ricostruzione i contenuti delle loro idee.
È arrivato il momento di lasciarsi alle spalle inutili diatribe sul senso dei piani e prendere atto della loro utilità e necessità per rendere ai cittadini il senso di come si vorranno le città tra dieci, quindici anni”.