L’AQUILA – Non ci fidiamo molto dei sondaggi. Sono spesso controversi e contraddittori e quel che è peggio a volte sbagliano. Al limite possono valere come tendenza ma nulla di più, perciò vanno presi con le molle. Un esempio su tutti: Stefania Pezzopane era sulla cresta dell’onda qualche mese prima delle elezioni provinciali. Un sondaggio del “Sole 24 ore” la dava vincente con largo margine.

Poi sappiamo come è andata. Arrivò Antonio Del Corvo, candidato del centrodestra, e vinse lui le elezioni al primo turno. Dappertutto, però, tranne che all’Aquila. Sì, proprio all’Aquila quel sondaggio si dimostrò attendibile per Stefania Pezzopane che nella nostra città vinse.

Su la Pezzopane, allora; giù oggi Massimo Cialente che un altro sondaggio, quello di Monitorcittà-Datamonitor, fa precipitare, rispetto a sei mesi fa, dal tredicesimo al trentacinquesimo posto nella graduatoria nazionale del gradimento dei sindaci. Certo, è un sondaggio e anche questo va preso con la dovuta prudenza, ma è innegabile che indichi una tendenza.

Il sindaco uscente è in chiara difficoltà davanti ai suoi cittadini, che gli rimproverano la gestione ondivaga del Comune e molti ritardi nella ricostruzione, anche se va riconosciuto che nelle ultime settimane l’Ufficio urbanistico si sta dando molto da fare nel rilascio dei contributi per le case danneggiate dal sisma. Cialente sa bene che gli aquilani potrebbero voltargli le spalle, specie per il ritardo con cui ha presentato il piano di ricostruzione.

Di qui la politica frenetica degli annunci, i ‘piani dei sogni’ come quello della mobilità urbana, cadute di stile come l’intenzione di ricavare un parcheggio multipiano al posto della scarpata verde della scalinata di San Bernardino. Oppure la richiesta di chiedere al governo sette milioni di euro per cablare la città dopo aver criticato la ‘smart city’ progettata dall’Ocse. Certo, i sondaggi sono contraddittori, ma ancora di più sembra contraddittorio Cialente.

Un’ultima considerazione che col sindaco c’entra sia pure indirettamente. C’è Silvio Paolucci, il giovane segretario regionale del Pd, che critica la decisione dei Verdi e dell’Udc di appoggiare Giorgio De Matteis e non Cialente. Di più.

Paolucci prende sul serio la goliardata di Giovanni Farello, portavoce dell”Aquila Città Unita’ che, scherzando con un vecchio compagno di liceo, ha ‘postato’ su Facebook un manifesto con il testo di ‘Faccetta nera’. Avremmo voluto dire a Paolucci che il muro di Berlino è caduto da un pezzo e che le aggregazioni politiche ‘aperte’, oggi, sostengono addirittura il governo in carica.

Lo ha fatto molto opportunamente il collega del “Messaggero”, e può bastare. Non abbiamo altro da aggiungere.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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