L’AQUILA – Onorevole Ministro, nella sua recente visita a L’Aquila, in occasione del forum Ocse dell’ Universita’ di Groningen, tutti hanno avuto modo di constatare la sua capacità di ascolto e la delicatezza con cui sa affrontare certi argomenti.

Stiamo ancora attraversando una fase molto difficile, dato il perdurare della situazione di precareità  e nella memoria di un lutto che resterà imperituro.

C’è inoltre un tema che purtroppo in questi tre anni non siamo mai riusciti, nonostante gli sforzi, a portare all’attenzione del Governo e dello Stato.

Tra qualche giorno ricorre il terzo anniversario del terremoto e ancora nessun provvedimento è stato intrapreso per i giovani e giovanissimi che nel giro di pochi secondi hanno perso tutto: affetti, beni, sicurezza.

Quella drammatica notte di tre anni fa ha dissolto, nello spazio di una manciata di secondi, le nostre esistenze quotidiane, i nostri affetti, le cose più care.

Abbiamo dovuto piangere per i molti, troppi lutti provocati dal sisma. Abbiamo dovuto vedere la profonda rovina della nostra città, dei nostri villaggi, dei luoghi dove si svolgevano le nostre attività professionali, dove incontravamo i nostri amici, dove giocavano i nostri figli.

Coloro che pagano il prezzo più alto della catastrofe sono però “gli orfani del terremoto”. Coloro che, oltre ad aver perso la loro casa, sono rimasti senza un sostegno e senza i propri cari.

E’ proprio in considerazione di quello che ho ascoltato dalla loro stessa voce e dalla voce di chi li segue e li accompagna nel difficile percorso del dramma tutto particolare che continuano purtroppo a vivere, che ho deciso di scriverLe una lettera.

I parenti delle vittime vanno equiparati ad altre categorie quali gli invalidi e gli orfani di guerra, a cui lo Stato riconosce una titolarità ed uno status che consente loro di poter ottenere delle opportunità sociali. Inoltre i figli delle vittime e i loro familiari, nel caso in cui abbiano perso anche l’occupazione, vanno considerati come soggetti da sostenere, per attribuire loro dei titoli aggiuntivi e delle priorità nell’inserimento al lavoro, sia per il sistema pubblico che per il sistema privato.

Si tratta di una battaglia a tutela di un diritto fondamentale e spero di poter contare sulla Vostra sensibilità e sul Vostro supporto.

In più occasioni il problema è stato sollevato anche a livello parlamentare.

Io stessa da Presidente della Provincia e il Sindaco Massimo Cialente in più occasioni, abbiamo sollevato il problema scrivendo al Presidente della Camera ed al Presidente del Senato. Sono stati anche presentati emendamenti dall’Onorevole Giovanni Lolli e da altri parlamentari, ma incomprensibilmente non c’è stato niente.

Alcuni di questi ragazzi sono stati accompagnati in un percorso lavorativo dallo stesso Comune dell’Aquila, gli altri non possono essere lasciati a singole iniziative di solidarietà.

Solo qualche giorno fa’,  proprio qui in Comune, ho organizzato un incontro con Titti Postiglione, responsabile della Sala Operativa della Protezione Civile, per coordinare e seguire le diverse situazioni, alcune delle quali,  dopo tre anni risentono fortemente non solo della tragedia del sisma ma anche di un assenza di strumenti ad hoc.

È necessario che ognuno faccia la sua parte. La nostra Amministrazione sta  facendo il possibile ma occorre di più, molto di più.

È  arrivato il momento di dar vita ad  iniziative concrete e decise per avviare un iter legislativo volto alla  tutela e alla garanzia del loro futuro.

Nell’attesa fiduciosa di un Suo riscontro voglia gradire i nostri più deferenti saluti e grati ossequi.

 

 

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10