L’AQUILA – Bisogna dare atto al ministro Barca della volontà di imprimere un’accelerazione alla ricostruzione dell’Aquila, ne è prova il lungo colloquio avuto ieri con l’ingegner Mancurti, Segretario generale del Ministero della coesione territoriale, che é venuto in Comune per una prima ricognizione informativa. Tuttavia non possono condividersi le sue dichiarazioni riportate oggi sulla stampa, secondo le quali i ritardi nella ricostruzione pesante (pratiche E) sono addebitabili ai professionisti impegnati nella redazione dei progetti.
Questa é la suggestione che il Commissario ha ripetutamente fatto circolare ad arte, il fumo gettato negli occhi al Governo, ma é sufficiente la semplice lettura dei dati per capire che i ritardi non possono essere imputabili ai progettisti.
Nuovamente cercherò di illustrare la situazione delle pratiche di ricostruzione, basandomi sull’oggettività dei dati dei report settimanali.
Le richieste di contributo per gli immobili classificati con esito E pervenute alla data del 30 marzo 2012 sono 8mila 926 (dato Fintecna), mentre i contributi sinora concessi sono 2mila 817.
Le pratiche con esito positivo esaminate da Cineas ammontano a 4mila 866 e, dalla differenza tra il dato Cineas e quello del Comune (2mila 65), le pratiche effettive che possono andare a contributo sono appena 110, mentre spicca l’enorme numero di pratiche ferme (circa mille e 700), bloccate perché mancanti delle parti comuni oppure a causa di intralci di vario tipo nella fase di controllo.
E’ altrettanto innegabile e foriero di futuri problemi per i cittadini che la filiera sta esaminando solo le 7mila 449 pratiche consegnate entro il 31 agosto 2011 (un’altra stravaganza partorita dal Commissario alla Ricostruzione), mentre non sono ancora esaminabili quelle consegnate dopo questta data (mille e 447).
Voglio ricordare le affermazioni del Commissario della Ricostruzione sulla conclusione del lavoro di esame delle pratiche da parte della filiera: in principio il termine era dicembre 2011, successivamente si é prorogato al 30 aprile 2012 ed infine é slittato ancora, complice l’Opcm 4013, al 31 dicembre 2012.
Credo che questo basti per far ritornare il Ministro sulle sue convinzioni ma aggiungo, non senza amarezza, che se anche questo Governo si baserà, come, il precedente, su una sola fonte di informazioni, avrà un quadro della situazione parziale e fuorviante perché mistificato ad arte.
Ci sarebbe molto altro da aggiungere sull’articolo dell’Opcm 4013, che stabilisce le sanzioni e determina che queste ultime vengano inasprite solo per i cittadini e mai per gli altri soggetti responsabili del procedimento, come il Commissario e la filiera.
E’ evidente oramai che i processi vanno semplificati e modificati totalmente, che le pratiche del centro storico devono essere esaminate indipendentemente dalle altre, che il metodo non può essere quello sin qui seguito, che va istituita la conferenza dei servizi e che i poteri sulla struttura di controllo, che si chiami Reluis, Cineas o in un altro modo, devono essere restituiti ai Sindaci presenti sul territorio, e non al Commissario, che ha sinora solo causato questa intricata e mortificante situazione di stallo.
L’Assessore alla Ricostruzione
Pietro Di Stefano