L’AQUILA – L’Accordo politico che sostiene il Governo Monti può condizionare le intese politiche anche a livello locale, con i maggiori Partiti orientati alla coerenza con il quadro nazionale.
In Consiglio Regionale già si percepiscono questi orientamenti e le nomine fatte con il Decreto del 30 Marzo u.s. per il C.d.A. del Parco Sirente-Velino dal Presidente, Pagano, d’intesa con i Capigruppo, sono un chiaro segnale di questo accordo PdL-PD e rispondono all’unico criterio vigente che è quello della pura spartizione.
Infatti, sono stati nominati, oltre a quelli indicati dalle Associazioni ambientaliste e dall’Università, solo membri targati PdL e PD, cancellando ogni forma di pluralismo politico e di meritocrazia.
Se il clima politico è questo, non è da escludere che questa impostazione possa ripetersi anche ad altri livelli e, magari, anche al Comune dell’Aquila, dove potrebbe realizzarsi un Governo cittadino trasversale PD-PdL in nome dell’emergenza e della ricostruzione.
D’altra parte le premesse ci sono tutte, a cominciare dall’esperienza amministrativa appena conclusa, che ha visto un evidente consociativismo che ha soffocato anche la normale dialettica maggioranza-minoranza.
E così, non può ritenersi solo un’ipotesi fantasiosa la costituzione di una maggioranza PD-PdL anche al Comune di L’Aquila, dopo la finzione dello scontro elettorale, magari con l’accoppiata Cialente-Giuliante(o Properzi) alla guida del Governo cittadino.
L’I.d.V. ha da tempo lanciato l’allarme sui rischi che le scelte comunali possano essere condizionalte dalle logiche politiche nazionali e dai tanti interessi che ruotano intorno alla ricostruzione: la proposta del progetto amministrativo alternativo con Angelo Mancini Sindaco è la medicina per combattere questo rischio per la città.