L’AQUILA – Il programma delle liste “Cambia musica” e “In Comune” della coalizione “Appello per L’Aquila” che sostiene Ettore Di Cesare sindaco c’è, è di 30 pagine ed è stato presentato questa mattina all’Aquila.
Una “sintesi” la definisce Di Cesare rispetto ai numerosi contributi raccolti negli ultimi mesi da parte di tutti coloro che si sono riconosciuti nel progetto di cambiamento dell’Appello per L’Aquila, un percorso di ascolto e partecipazione con i cittadini su temi quali ambiente, urbanistica, economia, cultura, innovazione, trasparenza, università e scuola. Un cambiamento le cui linee generali vengono illustrate nel documento presentato questa mattina per una città “in rete”, dove lo sviluppo sia compatibile con la qualità della vita del cittadino, in cui l’economia segua direzioni diverse rispetto a quelle fallimentari perseguite fino ad oggi. Non a caso a illustrare alcuni punti del programma era presente anche l’economista Antonio Porto “non sono un candidato – ha precisato – ma ho aderito al programma delle liste che appoggiano Ettore Di Cesare perché hanno compreso la necessità e l’urgenza di un modo diverso di fare politica. Di fronte ad una realtà economica e sociale mutata e complessa non si può più andare avanti con logiche superate, una classe politica inadeguata e imprenditori speculatori”. 
Ettore Di Cesare ha annunciato che il programma delle liste “In Comune” e “Cambia musica” verrà presentato anche a Firenze nella giornata di oggi come esempio di “buona politica”, “non tutti i programmi sono uguali”  – chiarisce Di Cesare – “il nostro c’è, potete leggerlo, scaricarlo dal nostro sito e confrontarlo con quelli degli altri. Spendete 20 minuti del vostro tempo, per riconquistare la vostra città”. 
I punti caratterizzanti del progetto di Appello per L’Aquila per il capoluogo abruzzese, oltre a quelli noti – trasparenza nell’operato della pubblica amministrazione, dalla sostenibilità dello sviluppo in termini di ambiente e risorse, di smart city e città “facile” e accessibile ai cittadini – tengono presente i comparti turistico, culturale, imprenditoriale e della ricostruzione. “Si deve avere il coraggio di inserire elementi nuovi e di qualità, ripensando alcune zone nell’ottica del recupero e della riqualificazione. Il rilancio delle funzioni dei centri storici deve prevedere incentivazioni alla ricollocazione di attività commerciali, artigianali, professionali, per permettere e stimolare i cittadini a rivivere e riappropriarsi dei borghi”, si legge nel programma “Bisogna interrompere con fermezza l’espansione urbana, cessando di costruire nuovi edifici per dare invece inizio efficacemente alla ri-costruzione, che finalmente qualifichi la funzione sociale degli spazi e migliori la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini. In particolare deve essere valorizzato il patrimonio materiale ed immateriale delle attività sportive, a livello agonistico e amatoriale come strumento di crescita personale e relazionale, in particolare per i più giovani”.
“Questa campagna elettorale viene intesa ancora da molti come il semplice andare in giro con la valigetta piena di santini”, ha aggiunto Antonio Porto, “nell’Appello per L’Aquila invece c’è la volontà di coinvolgere quante più persone possibile per lavorare con competenza allo sviluppo e svecchiamento dell’Aquila”.
A margine Ettore Di Cesare è tornato sulla spinosa questione della Carispaq e del piano industriale della Bper che vorrebbe assorbirla con il rischio della perdita di numerosi posti di lavoro e uno scollamento dalle esigenze del territorio aquilano in una fase tanto delicata: “Se la Carispaq/Bper proseguiranno in questa direzione in virtù di scelte industriali anche L’Aquila dovrà scegliere abbandonando questa banca, chiudendo tutti conti correnti”.
Programma allegato

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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