L’AQUILA – Le prossime elezioni amministrative che in Abruzzo interessano il Capoluogo di Regione e altre rilevanti realtà comunali, costituiscono un momento importantissimo della vita della nostra regione, in una fase estremamente delicata della sua storia caratterizzata da una involuzione strutturale del suo trend di sviluppo, da una crisi economica che risente fortemente di quella globale in atto, da contesti di particolare gravità e complessità quale quello relativo agli effetti del sisma che ha colpito L’Aquila e altri vasti territori.
In questo contesto, le amministrazioni locali dovranno svolgere un ruolo veramente fondamentale per la ripresa sociale ed economica dei territori, ruolo che necessita assolutamente, oggi, di un nuovo e diverso livello di maturazione e responsabilità amministrativa e politica.
Se da una parte le imprese, e in particolare le PMI, devono trovare al loro interno le risorse e le soluzioni per competere sui mercati, è anche vero che oggi la competizione si misura anche e soprattutto tra aree territoriali e sui relativi fattori esterni di sistema che influiscono sulla produttività e sui costi delle imprese.
Evidente quindi, il ruolo che possono svolgere le amministrazioni locali per tutta una serie di servizi e fattori di sviluppo che incidono in modo diretto e misurabile sulla competitività del sistema economico e delle singole imprese.
Il sistema produttivo, infatti, necessita di un contesto favorevole allo sviluppo e di regole chiare e certe per poter operare e per essere competitive e le amministrazioni comunali costituiscono lo snodo e il riferimento amministrativo più vicino alle imprese e al cittadino.
Si pensi, al riguardo, a tutti quei nodi che a livello locale non solo vincolano le risorse, ma ostacolano anche progettualità e possibilità di investimento:
– Ai costi della politica. E un costo ormai insostenibile che si esplica, in modo diretto ed indiretto, in inefficienze e sperperi quali quelli connessi al mal funzionamento della macchina amministrativa, alla invadenza della politica fino ad interessare la stessa questione morale.
I ritardi, le discussioni, le inefficienze, la mancanza di decisioni e di visione strategica, sia con riferimento al livello nazionale che locale, certamente non aiutano le nostre imprese.
– Alla capacità e alla volontà degli Enti Locali di auto riformarsi e di garantire i massimi livelli di efficienza e coerenza amministrativa e di Governo del Territorio;
– Alla piena applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, in ottemperanza alle regole comunitarie sulla libera concorrenza nel rispetto dei diritti dei cittadini e allefficienza dei servizi, dando reale risposta alla richiesta di liberalizzazione economica in opposizione ai fenomeni di neo statalismo municipale che tanto frenano lo sviluppo economico e lefficienza amministrativa;
– Alla semplificazione amministrativa e alla capacità di dare risposte rapide alle richieste delle imprese e dei cittadini. E un problema complesso, particolarmente sentito delle PMI che lo giudicano il primo ostacolo al fare impresa, che tanto incide sulla competitività non solo delle imprese ma anche di tutto il sistema, legato sicuramente alla riforma e alla modernizzazione della macchina amministrativa e degli Enti Locali.
– Alla fiscalità locale e alla necessità di alleggerire il carico fiscale sulle imprese per garantirne la competitività e, al contempo, favorire lattrattività del territorio;
– Allefficienza e ai costi dei servizi reali (energia, telecomunicazioni, informatizzazione, smaltimento rifiuti, manutenzione stradale, trasporti pubblici, mense e asili, habitat infrastrutturale e ambientale, ecc.) richiesti dalle imprese sul territorio a partire da quelli che dovrebbero essere assicurati nelle aree industriali, soprattutto in funzione dellattrattività del territorio e di nuovi investimenti produttivi;
– Alla programmazione delle opere infrastrutturali e logistiche, quali fattori decisivi di competitività, per il Territorio e per le Imprese, ponendo particolare attenzione a quelle opere strategiche coerenti con un progetto di sviluppo orientato ad una economia innovativa e alla attrattività territoriale e, quindi, anche allospitalità nei confronti dei manager;
– Alla necessità di relazionarsi con le stesse Associazioni di rappresentanza del mondo produttivo e con le altre Istituzioni e, in particolare, con quelle della Ricerca e dellUniversità, per sostenere la crescita di un sistema economico diretto alla conoscenza e allinnovazione, necessario per reggere le sfide imposte dalleconomia globale;
– Alla capacità di intercettare ed utilizzare al meglio le risorse aggiuntive nazionali e soprattutto comunitarie che in gran parte sfuggono alle nostre amministrazioni, al contrario di quanto avviene in altri paesi europei;
– Alla capacità di canalizzare progetti di marketing territoriale, orientati non solo ad investimenti produttivi manifatturieri, ma anche turistici, pensando al Turismo quale fattore di sviluppo estremamente elevato e finora sotto utilizzato nei nostri territori;
– Allimportanza di dotarsi di adeguati strumenti programmatori capaci di relazionarsi anche con le altre amministrazioni territoriali contigue, al fine di assicurare coerenza nella gestione territoriale di comprensorio e la corretta ed effettiva valorizzazione ambientale e paesaggistica, evitando polverizzazione di interventi con conseguenti dispersioni di risorse.
Sono tematiche di una portata fondamentale che dobbiamo aggredire urgentemente se vogliamo riprendere il cammino della crescita, ridare occupazione e opportunità per tutti.
Quelle sopra descritte, però, sono solamente delle indicazioni parziali e delle raccomandazioni di massima -che non possono tener conto delle specifiche esigenze dei singoli territori- che Confindustria, nel rinviare ai suoi documenti più analitici e completi, ritiene dover indirizzare ai candidati alle prossime elezioni amministrative.
Un messaggio e un richiamo di particolare e assoluta importanza, in tal senso, riguarda le amministrazioni di quei territori colpiti dal sisma e impegnati nel difficile compito della ricostruzione: in questo caso limpegno, la dedizione, la trasparenza, la responsabilità, la visione strategica, il fare sistema, la capacità di decidere e operare saranno imperativi inderogabili, a cui rispondere senza esitazioni e senza divisioni e tatticismi di parte: le popolazioni di quei territori non possono subire oltremodo gli effetti della tragedia subita. Ricordiamo per tutti, che a tre anni dal sisma che lha devastata, LAquila ancora non ha il suo centro storico e la cd ricostruzione pesante ancora lontana dal procedere con i tempi richiesti e sperati.
Saranno quindi sicuramente necessari ulteriori iniziative, approfondimenti e considerazioni per tutte quelle materie e per tutte le occasioni che lo richiederanno e su cui Confindustria, attraverso le sue articolazioni provinciali competenti per territorio, si rende totalmente disponibile per quanto necessario, anche attraverso specifici e auspicabili incontri di merito.
Il dibattito e il confronto sulle idee, però, è essenziale ma non sufficiente, perché gli imprenditori sono interessati a quanto sarà davvero realizzato. Le imprese attendono una amministrazione orientata ai risultati e caratterizzata da provvedimenti concreti. La sfida sarà governare accorciando il differenziale esistente con i tempi delleconomia.
Forte, quindi, è il richiamo di Confindustria Abruzzo alle Istituzioni ed alla politica a FARE SISTEMA, affinché si riesca a trovare quella unità di intenti necessaria a costruire un progetto strategico di sviluppo orientato ad una economia moderna e competitiva, attrattiva per nuovi investimenti, capace di valorizzare i giovani ed i nuovi talenti e dove la competitività dellimpresa sia un vantaggio oggettivo da sostenere ed ampliare per il bene di tutto il Territorio.