L’AQUILA – Venerdì 11 maggio all’Aquila e sabato 12 maggio a Castelvecchio Subequo si terrà un convegno dal titolo Tra Napoli e Firenze. Percorsi storico-artistici lungo l’Appennino centrale abruzzese (secc. XIII-XV). L’appuntamento rientra nell’ambito delle giornate di studi La “Via degli Abruzzi” e le arti nel Medioevo, a cura di Cristiana Pasqualetti, organizzate dal Dipartimento di Storia e Metodologie Comparate dell’Ateneo e dal Comune di Castelvecchio Subequo con il patrocinio della Deputazione di Storia Patria negli Abruzzi e con il sostegno di Fondazione Carispaq, Carispaq e Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo.

A seguito della conquista angioina del Regno di Sicilia (1266), l’asse viario che collegava Napoli, la nuova capitale, con Firenze attraverso l’Appennino centrale abruzzese divenne rapidamente una delle principali arterie commerciali e militari della penisola italiana fino al Risorgimento. Le pratiche di mercature fiorentine attestano quanto rapida fosse la via, che attraverso L’Aquila, Popoli, Sulmona, Castel di Sangro nonché, in Molise, Isernia e Venafro, metteva in comunicazione le succitate città – racchiuse dalle montagne, ma oltremodo produttive e ricche di materie prime quali lana e zafferano – con i centri toscani e umbri al nord, campani al sud: oltre a Firenze, Arezzo (ma anche Siena), Perugia, Spoleto; oltre a Napoli, Capua e Teano.

È nota agli studiosi la lettera di Francesco Buondelmonti, nipote del gran Siniscalco del Regno di Napoli, Niccolò Acciaiuoli, inviata il 13 luglio 1360 al cugino di questi, Giovanni, per chiedergli che la propria copia del Decameron gli fosse recapitata all’Aquila o a Sulmona, ove gli stessi Acciaiuoli avevano interessi economici. E proprio Boccaccio ha tramandato il ricordo delle sue personali esperienze lungo l’Appennino centrale abruzzese sia nella finzione letteraria (l’itinerario percorso dal protagonista del Filocolo dalla Campania fino in Toscana) sia nella lettera a Francesco Nelli, in cui il grande scrittore racconta il viaggio intrapreso nel 1363 dalla Campania a Sulmona – ove fu accolto dall’amico e umanista Barbato – prima di uscire dal Regno con altre due giornate di cammino.

Il convegno intende favorire l’incontro fra gli storici dell’arte, onde verificare la ricaduta che il continuo traffico sulla grande strada di accesso al Regno di Napoli ebbe anche sul piano della circolazione degli artisti nonché dei repertori formali e iconografici fra i secoli XIII e XV. Attraverso i contributi presentati si intende offrire non soltanto un quadro aggiornato degli studi storico-artistici sulle relazioni intercorse fra i centri situati lungo uno dei percorsi più importanti nella storia della Penisola, ma anche suggerire spunti per ulteriori iniziative di ricerca.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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