L’AQUILA – La Cgil Abruzzo, con il segretario Gianni Di Cesare, contesta le scelte della Regione, guidata da Gianni Chiodi, per cio’ che riguarda l’organico, salito a 1.976 unita’ dopo lo scioglimento dell’Arssa (Agenzia regionale per i servizio di sviluppo agricolo) e il passaggio in Regione di 234 unita’ di questo ente. Esaminando gli ultimi fatti Di Cesare parla di “scelte di stampo assessoriale” e denuncia la mancanza di “un disegno complessivo e di programmazione”.
Il segretario del sindacato sottolinea che “nell’ultimo periodo sono state registrate delle scelte unilaterali da parte della Regione, in particolare per cio’ che riguarda lo scioglimento di Arssa e Abruzzo lavoro, che peraltro non hanno prodotto il risparmio annunciato. Avevamo espresso delle riserve su questi due scioglimenti, specie per quello dell’Arssa che ha prodotto conseguenze di non poco conto, e oggi purtroppo sembra che anche altri assessori stiano proponendo di acquisire, sciogliere, riorganizzare pezzi dell’apparato istituzionale, ad esempio per lo scioglimento delle Province, ma il collocamento del personale potrebbe produrre effetti complicati.
Si stravolge, per Di Cesare, l’impianto derivante dal Titolo V della Costituzione e anziche’ arrivare ad un sistema policentrico si arriva ad una centralizzazione, all’ammassamento di funzioni nelle mani della Regione, che dovrebbe solo programmare”. Il caso del settore Agricoltura e’ emblematico, per la CGIL, perche’ oggi e’ composto da 588 unita’, cio’ il 30 per cento dell’organico della Regione.
C’e poi il problema che ad oggi esistono “vari modelli stipendiali” mentre la Cgil chiede ,un modello stipendiale piu’ omogeneo a cui non bisogna arrivare, pero’, punendo i lavoratori altrimenti c’e’ il rischio che si abbassi verso il basso”. Il sindacato si dice “d’accordo sui principi dell’efficienza e dell’efficacia ma purche’ non siano solo slogan. La Regione – fa notare infine il sindacato – poteva fare assunzioni per 687mila euro e ha deciso di assumere 5 dirigenti, anziche’ puntare sui funzionari. Le scelte compiute hanno determinato un apparato incomprensibile”.