L’AQUILA – “Le recenti consultazioni elettorali hanno restituito un importante segnale alla politica. Molti hanno analizzato i risultati in termini di battaglie e sconfitte, di trasmigrazioni di preferenze, di voto di protesta oppure di conquiste e rese. Il dato più trascurato è tuttavia quello che maggiormente ha riflesso il rapporto tra eletti ed elettori. L’affluenza. Quando l’indice scende, come è accaduto nei ballottaggi, a livello del 50% e in alcuni casi ben sotto tale valore, significa che il legame di fiducia tra istituzioni e cittadini si è inesorabilemente logorato.
E’ questa la maggiore responsabilità dei nuovi amministratori, rinforzare tale rapporto. Tra le pesanti eredità del berlusconismo c’è infatti l’opacizzazione dell’azione politica, la riduzione a mera propaganda degli obiettivi di governo, la manipolazione continua degli umori in favore di un consenso a breve termine. Opacizzazione che ha contemporaneamente marginalizzato il potere d’intervento e di controllo dei cittadini.
La politica deve rispondere a questa esigenza con una presa di posizione netta: occorre riconsegnare al paese un parlamento e un governo formato da rappresentanti scelti direttamente dal popolo.
Non servono le mezze misure, queste non aiuterebbero a ricostruire un rapporto sano tra istituzioni e cittadini. L’attuale sistema elettorale, se non modificato, finirà per favorire nuovamente l’elezione di cortigiani e ‘amici degli amici’ in grado solo di screditare e danneggiare il nostro paese. Il Partito Democratico porti in parlamento una legge elettorale nuova capace di restituire un rapporto fiduciario con gli elettori.
C’è bisogno quindi di un’assunzione di responsabilità. Il massiccio allontanamento dei cittadini dalle istituzioni, causato soprattutto da un’assenza della politica, deve spingere chi governa a porre rimedio attraverso un ‘patto di lealtà’. Un patto che constista prima di tutto nella reintroduzione del voto di preferenze alle prossime elezioni politiche”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del PD, Giuseppe Di Pangrazio.
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