L’AQUILA – Grandi cambiamenti in vista della nuova stagione in casa Gran Sasso Rugby. In azione già da qualche settimana le ruspe per l’ammodernamento del campo di Villa Sant’Angelo, progetto ambizioso che permetterà alla compagine del comprensorio aquilano di tornare a giocare in casa dopo un anno in cui la squadra di Rotilio ha giocato tra i campi di San Giovanni Teatino, Paganica e lo stadio “Fattori”.
Soddisfatto il Sindaco di Villa Sant’Angelo Pierluigi Biondi: “Sarà il coronamento di un percorso di vecchia data, voluto dall’ambizione e dall’entusiasmo della Gran Sasso, con cui collaboriamo dal 2006” afferma il giovane Sindaco “è inoltre un grande segnale che diamo ai tanti donatori che dopo il sisma si sono attivati per la nostra comunità: mi riferisco soprattutto al Coordinamento Volontari di Parma, al Cai nazionale e a decine di donatori pubblici e privati, ma anche a Marcello De Angelis e Giovanni Lolli, che con una collaborazione bipartisan hanno lavorato molto con la Legge Mancia”.
Dal prossimo autunno dunque la Gran Sasso Rugby avrà un nuovo campo ufficiale: un impianto all’avanguardia, con manto in erba naturale, tribune, giardini pubblici, spazi ricreativi e club house: “E’ un impianto all’altezza del ruolo che la nostra amministrazione vuole assegnare allo sport; vogliamo aprirci a tutto il comprensorio e la valle, soprattutto ai giovanissimi che sempre di più si avvicinano al rugby”. La Gran Sasso dividerà l’impianto con la squadra di calcio del paese, il Villa Sant’Angelo Calcio: “E’ stata ripagata la nostra scelta di non far insediare la tendopoli sul campo sportivo” conclude Biondi “le due società collaboreranno in piena armonia”.
Non può che essere felice dell’inizio dei lavori anche la Presidente del sodalizio abruzzese Loredana Micheli: “E’ fondamentale che la prossima stagione si torni a giocare a casa” dichiara “in questo modo potrà crescere anche il settore giovanile. Il campo necessiterà di manutenzione continua ma di concerto con il Comune di Villa abbiamo scelto l’erba naturale anche per una questione di ecocompatibilità”.
“Lavori” conclude la Micheli “che non sarebbero stati possibili senza il generoso e determinante contributo della Fondazione Vodafone, che ci ha sostenuto economicamente per concretizzare un importante punto di aggregazione per tutto il comprensorio”.