L’AQUILA – E’ stato firmato venerdì mattina a Berlino da 13 enti ed istituzioni di ricerca europei l’accordo che istituisce il Consorzio europeo ApPEC (Astroparticle Physics European Consortium) per il coordinamento della ricerca in fisica astroparticellare in Europa (altre 7 agenzie e istituzioni di ricerca europea stanno negoziando la loro entrata in ApPEC). Un ruolo di primaria importanza è stato assegnato all’Italia con l’attribuzione all’INFN del Centro funzionale per le attività di networking scientifico di ApPEC. Il Centro opererà nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il più grande e importante laboratorio sotterraneo al mondo, che vede così ufficialmente riconosciuto il suo prestigioso ruolo nelle decisive scelte per fisica astroparticellare europea dei prossimi anni.
- Sviluppare e aggiornare strategie a lungo termine per la ricerca in Fisica delle Astroparticelle, ad esempio attraverso la Roadmap Europea della Fisica astroparticellare;
- Contribuire alla strategia scientifica europea;
- Facilitare e rafforzare il coordinamento tra attività nazionali esistenti e in fase di sviluppo;
- Sviluppare un piano d’azione comune per grandi infrastrutture basato sulla Roadmap Europea in Fisica delle Astroparticelle;
- Facilitare la convergenza di futuri progetti o infrastrutture su grande scala;
- Fornire linee guida organizzative per lo sviluppo di progetti o strutture future su grande scala, promuovendo – ad esempio – comitati di revisione delle risorse per progetti di collaborazione internazionale nei quali le agenzie nazionali sono coinvolte;
Approfondimento:
Gli esperimenti di Fisica delle Astroparticelle in corso in Europa e nel mondo hanno come oggetto d’indagine i diversi messaggeri cosmici, portatori di preziose informazioni sulla struttura, l’origine e il destino dell’Universo. Dalla radiazione cosmica di fondo, ai raggi cosmici, i neutrini, le onde gravitazionali, i raggi gamma di altissima energia, le particelle rare che possono dare importanti indizi sull’asimmetria tra materia e antimateria nell’Universo, fino alle particelle che si ritiene possano costituire la materia oscura. Una delle sfide attuali più affascinanti è lo studio della gravità e in particolare delle onde gravitazionali predette da Einstein, ma mai direttamente osservate.
Ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso, il più grande laboratorio sotterraneo al mondo, sono oggi attivi rivelatori d’avanguardia per lo studio della materia oscura, dei neutrini e di fenomeni rari che possono essere rivelati solo nelle condizioni di ‘’silenzio cosmico’’ garantite dalla protezione della roccia. Ma la fisica astroparticellare trova naturale ambientazione in diversi ambiti: lo spazio, dove i rivelatori satellitari hanno accesso diretto ai raggi cosmici primari che non possono essere rivelati sulla superficie terrestre perché interagiscono con l’atmosfera; i laboratori d’alta quota, per l’astronomia di raggi gamma di alta energia; i laboratori sottomarini per l’astronomia con neutrini di alta energia, che prima di essere rivelati dai rivelatori sul fondo del mare attraversano imperturbati l’intero globo terrestre.