L’AQUILA – Non è più possibile sopportare i danni economici derivanti alle aziende industriali in Abruzzo ed in particolare al Nucleo Industiale di L’Aquila, a seguito delle interruzioni senza preavviso dell’erogazione dell’energia elettrica. Qualche anno fa la reazione delle aziende delle zone industriali di L’Aquila era: “dopo ogni temporale siamo costretti a fare il conteggio dei danni”. Oggi chiedono: ” Spiegatemi perché dovremmo continuare ad avere un insediamento produttivo a L’Aquila dopo che da gennaio ad oggi abbiamo avuto ben 9 interruzioni di energia elettrica e quindi 9 interruzioni del ciclo produttivo”. ” In un analogo insediamento nel sud – continua un’azienda di Bazzano – non abbiamo avuto alcuna interruzione nello stesso periodo di tempo”.

Per chi non conosce i problemi legati all’interruzioni dell’energia diciamo che dirigere un’impresa in un territorio interessato da disturbi è come guidare un’auto che, senza alcun preavviso, mentre corre in autostrada, spegne il motore: si è fortunati se si riescono ad evitare danni alle persone. Subentra, nel responsabile dell’impresa, uno stato d’ansia continuo: non è più sicuro di poter rispettare le consegne e di avere costi certi di produzione e non sa mai se le sue macchine ed il suo personale usciranno indenni dal prossimo disturbo.

Confindustria Abruzzo lancia un nuovo allarme dopo che, avendo dedicato da anni energie ad evidenziare e segnalare il problema, non vede alcun intervento risolutore. Abbiamo più volte segnalato all’Autorità dell’energia elettrica ed il gas, ad Enel ed a Terna la grave situazione del territorio, abbiamo curato una raccolta dati unica in Italia per evidenziare i luoghi più colpiti ed i danni subiti, abbiamo chiesto incontri e tentato di redigere protocolli per intervenire nei casi più gravi ma non siamo riusciti ad ottenere risultati degni di nota.Dobbiamo di nuovo arrivare a chiudere la stalla dopo che sono fuggiti i buoi?

Ing. Pietro Pastorelli – Consigliere incaricato Politiche energetiche Confindutria Abruzzo

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