L’AQUILA – “Dal 2001 il saldo della mobilità extraregionale è stato sempre in peggioramento. Nelle annualità 2008 e 2009 è stato registrato addirittura un crollo a causa della perdita di reputazione della Regione Abruzzo per effetto del suo default, cioè il fallimento del sistema sanitario. Dal 2009 la curva è diventata abbastanza stabile ma nel 2011 è in leggero miglioramento ed è la prima volta che questa inversione di tendenza si verifica nell’arco di dieci anni. Così come è la prima volta, in circa venti anni, che la Regione è in equilibrio finanziario”. Lo ha fatto notare il presidente della Regione e Commissario ad acta per il Piano di rientro in Sanità, Gianni Chiodi, questa mattina, a Pescara, nel corso della conferenza stampa in cui ha illustrato l’analisi della mobilità a livello regionale e delle singole Asl. “La mobilità passiva pesa circa per il 2 per cento della spesa sanitaria – ha affermato Chiodi – ma è un argomento che suscita grande attenzione anche perché dietro di essa cui a volte si celano interessi estremamente rilevanti. E allora è il caso di dare un’occhiata agli anni passati quando, ad esempio, nel 2005, a fronte di un saldo attivo in termini di mobilità extraregionale di 9 milioni di euro si è avuto un deficit pari a ben 450 milioni di euro o come nel 2006 quando, accanto ad un saldo di 3 milioni di euro, si è generato un deficit intorno a 390 milioni di euro. Ad un certo punto – ha proseguito il presidente – la curva della mobilità si è letteralmente inabissata”. Infatti, nel 2008, il saldo negativo è andato sotto di 33 milioni di euro mentre nel 2009 ha toccato i 66 milioni di euro. “Un picco negativo che è coinciso, in sostanza, – ha spiegato Chiodi – con una data, quella del 16 marzo 2007, quando la Regione Abruzzo è fallita per la vicenda sanitaria che tutti conosciamo. Crolla la reputazione, scende a picco la credibilità del sistema sanitario per cui la sua affidabilità viene percepita all’esterno come se il default fosse non solo finanziario ma anche qualitativo. Dal 2009, il dato sulla mobilità passiva non peggiora e nel 2001 è stato leggermente inferiore a quello del 2010. Un dato frutto di due componenti: la prima ha riguardato i ricoveri che hanno fatto segnare un saldo positivo pari a circa 2 milioni di euro nel 2011 mentre è stato meno brillante il dato sulla specialistica ambulatoriale. Si tratta – ha detto Chiodi – di un risultato che fa ben sperare perché significa che stiamo riacquistando un po’ di credibilità a livello nazionale”. In particolare, in relazione alla voce dei ricoveri ospedalieri, nel 2011 la mobilità passiva si è ridotta di circa 686 mila euro rispetto al 2010 facendo registrare un saldo negativo migliore per circa 2 milioni 172 mila euro. Infatti, si è passati da una mobilità passiva ospedaliera di quasi 47 milioni nel 2010 ai 44 milioni 802 mila euro del 2011.
Sanita’, inversione della mobilita’. chiodi:” e’ la prima volta che accade in dieci anni”
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