L’AQUILA – L’ateneo aquilano al 33° posto nazionale e primo in Abruzzo nella speciale classifica elaborata dal Sole 24 Ore sulla qualità delle università italiane. Staccate gli altri atenei abruzzesi rispettivamente con 379 punti Teramo che si piazza al 44° posto generale e Chieti-Pescara che si colloca quattro gradini più in basso con 356 punti. Alcuni parametri presi in considerazione dal giornale economico sono l’attrattività, l’efficienza delle strutture fino al successo occupazionale.
Gli studenti più puntuali con la laurea risultano essere quelli della Bocconi di Milano mentre tra le statali il primo posto va a quelli di Pavia.
DI ORIO: “UN’OTTIMA PERFORMANCE COMPLESSIVA DELL’ATENEO AQUILANO!”
Pur riferendosi la classifica al periodo successivo al sisma, l’Ateneo aquilano risulta in un’ottima posizione complessiva. «Spiace soltanto» secondo il Rettore dell’Università dell’Aquila «che da alcuni siano stati enfatizzati i pochi dati negativi che, a volerli bene interpretare, sono spiegabilissimi proprio con le conseguenze del sisma»
«Forse i dati della classifica degli Atenei italiani dovrebbero essere letti con maggiore attenzione e, soprattutto, senza pregiudizi».
Il prof. Ferdinando di Orio, Rettore dell’Università dell’Aquila, interviene per chiarire alcune interpretazioni non corrette di organi di stampa (cfr. AbruzzoWeb del 16 luglio 2012: “UNIVAQ: SEDUCE E ABBANDONA. ATTRAE DA FUORI, MA DELUDE ATTESE”) sulla classifica delle Università italiane stilata da Il Sole 24 Ore: «A fronte di ottimi risultati ottenuti in quasi tutti gli indicatori utilizzati per stilare la classifica, alcuni hanno voluto enfatizzare negativamente i dati relativi alla dispersione (cioè alle mancate iscrizioni al secondo anno dopo l’immatricolazione) e al rendimento (cioè i crediti ottenuti nell’anno solare 2010)».
«Non si è tenuto conto, però, che questi dati si riferiscono al periodo immediatamente successivo al sisma che ha visto molti studenti immatricolati nel 2009-2010 non confermare la propria iscrizione l’anno successivo, proprio a causa delle conseguenze del sisma. Come, d’altra parte, proprio il 2010 è l’anno in cui gli studenti hanno più risentito delle ripercussioni del terremoto sull’organizzazione generale della didattica. In quel periodo, infatti, la maggior parte degli studenti era costretta a viaggiare quotidianamente dalle sedi di residenza e ciò ha impedito loro di ottenere un maggior numero di crediti formativi».
«Spiace che siano stati enfatizzati questi dati che sono peraltro spiegabilissimi» – continua il Rettore di Orio – «e non si sia sottolineato che, pur riferendosi la classifica de Il Sole 24 Ore al periodo successivo al terremoto, l’Ateneo aquilano sia risultato, nella graduatoria complessiva che tiene conto di tutti gli indicatori considerati, al 33° posto in Italia e primo tra gli Atenei abruzzesi. In particolare, la nostra Università ha conseguito un’ottima performance in alcuni importanti indicatori: è al secondo posto in Italia per numero di immatricolati da fuori regione, al nono posto per quota di finanziamenti per la ricerca derivanti da enti esterni, al quattordicesimo posto per numero di occupati a tre anni dal titolo».
«Si tratta di ottimi risultati» – conclude il Rettore di Orio – «che, non mi stancherò mai di ribadirlo, sono merito dell’impegno di tanti studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo che, pur in condizioni difficilissime, hanno mantenuto elevata la qualità dell’attività accademica svolta all’interno del nostro Ateneo, come oggi confermano, solo a volerle guardare senza pregiudizi, le classifiche de Il Sole 24 Ore».