L’AQUILA-Dunque a tre anni e qualche mese dal terremoto, il 50 per cento degli aquilani sono rientrati nelle proprie abitazioni restaurate. Nello stesso periodo, nelle Marche, era tornato a casa il 30 per cento della popolazione terremotata. Non lo diciamo noi oggi. Lo ha detto ieri a ‘Unomattina’ il ministro Fabrizio Barca, gran referente per L’Aquila del governo di Roma, elencando anche altre cifre, come i 7.000 cantieri aperti in periferia. Dice bugie il ministro inviato da Monti? O fotografa, invece, come crediamo, quella che è la pura realtà? E allora, domandiamo, il sindaco Massimo Cialente che ha bocciato la gestione commissariale di Chiodi accusandola di aver ritardato la ricostruzione, che cosa va raccontando agli aquilani ancora oggi che la campagna elettorale è finita da qualche mese? Nei tre anni seguiti al terremoto, le istituzioni hanno fatto il loro dovere, superando la fase acuta dell’emergenza, dando un tetto dignitoso a tutti gli aquilani, trovando nuove sistemazioni dov’era necessario, per i lavoratori, gli studenti, le attività produttive. Ci si è rimboccati le maniche, Comune compreso, certo, ma anche e soprattutto la gestione commissariale che ha diretto la cabina di regia e ha mediato col governo di Roma.
Non dimentichino il sindaco Cialente e il suo referente parlamentare Gianni Lolli, che gli aquilani sono stati gli unici tra i terremotati di questo Paese, a restituire soltanto il 40 per cento delle tasse sospese dal governo. Nettezza urbana compresa, come ha comunicato con enfasi l’assessore al Bilancio Lelio De Santis. Ora ci auguriamo che la nuova ‘governance’ della ricostruzione sia in grado di fare altrettanto bene. Uscito di scena il commissario, Cialente e Di Stefano sono chiamati a navigare in mare aperto, non hanno più alibi come è stato detto più volte. E soprattutto smettano di voltarsi indietro come è purtroppo abituato a fare il nostro sindaco. Hanno voluto la bicicletta, ora pedalino.
P.S. Tra gli ultimi mandati firmati da Chiodi, ci sono 3,5 milioni al Comune dell’Aquila per il contributo di autonoma sistemazione ai terremotati. Può, per favore, l’assessore Pelini (glielo chiediamo per la quarta volta) farci sapere quanti sono al momento gli alloggi del Progetto Case, i Map, eccetera, eccetera, rimasti vuoti, e quante sono le famiglie che vi si sono trasferite rinunciando al contributo di autonoma sistemazione?