L’AQUILA – L’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano ha inviato una nota al commissario per la Ricostruzione Gianni Chiodi e, per conoscenza, al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, alla Cassa Depositi e Prestiti e all’Abi (Associazione bancaria italiani), in merito alle spese per la riparazione, ricostruzione e sostituzione edilizia delle abitazioni danneggiate dal sisma.

“Con la presente – scrive l’assessore Di Stefano – si vuole sollecitare il ripristino della disponibilità di due miliardi di euro, al fine di evitare il blocco dei pagamenti, da parte degli istituti bancari, per le pratiche della ricostruzione, in considerazione della residua disponibilità”.

La lettera, che si invia in allegato, contiene un tabella esplicativa e riassuntiva del plafond disponibile, dalla quale si evince che l’importo stanziato per tutto il cratere è di due miliardi di euro, quello impegnato è di 1 miliardo 732milioni 969mila 459 euro, di cui concessi finora, sempre per l’intero cratere, 1 miliardo 614milioni 454mila 478 euro. L’importo nella disponibilità degli istituti di credito, ai fini del rilascio dei contributi, è pertanto di 267 milioni 30mila 540 euro.

CHIODI:”SOLO CLAMORE MEDIATICO, HO GIA’ CHIESTO AL GOVERNO”

In risposta alla nota dell’Assessore del Comune dell’Aquila Pietro Di Stefano, inviata alla stampa ma non ancora pervenuta – per ovvi motivi oggettivi – al Commissario Delegato, si evidenzia che lo stesso Commissario, Gianni Chiodi, ha già provveduto, nei giorni scorsi e ben prima dei clamori mediatici provocati dallo stesso esponente della giunta Cialente, a inoltrare richiesta al governo nazionale per il ripristino del plafond di 2 miliardi di euro per l’assegnazione dei contributi per la riparazione degli immobili privati, destinato al circuito Cassa Depositi e Prestiti.
Nella stessa richiesta si è sottolineata la necessità di agire con sollecitudine, considerato che l’attuale plafond è sufficiente per soddisfare le richieste sino a settembre prossimo.

IL PASSAGGIO ALLA NUOVA GOVERNANCE RISCHIA DI BLOCCARE TUTTO

L’assessore Di Stefano lo sa ma non lo dice. I due miliardi di cui parla non sono stati bloccati da Chiodi per un capriccio. Con l’approvazione della legge Barca, il commissario alla ricostruzione è obbligato a rendicontare e trasferire a Roma i fondi che ha a disposizione. Fondi che verranno girati di nuovo all’Aquila una volta completato il passaggio dei poteri dalla struttura commissariale alla nuova governance della ricostruzione. Tutto questo si sapeva. Si sapeva che il trasferimento dei poteri avrebbe comportato difficoltà anche notevoli. Sarebbe il caso di dire che chi ha voluto la bicicletta ora deve pedalare. Ci limitiamo invece a un suggerimento ovvio. Non è a Chiodi che Di Stefano e Cialente devono rivolgersi, ma a Barca. Facciano presente al ministro ciò che può accadere e che cioè potrebbe fermarsi tutto, e Barca dovrà regolarsi di conseguenza. Chiodi ad esempio i conti potrebbe mandarli dopo. Ma serve, secondo noi, un provvedimento ad hoc. Perciò il sindaco e l’assessore, e lo stesso Chiodi, è ovvio, facciano presto a trovare una soluzione invece di perdersi in chiacchiere.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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