L’AQUILA- Un bel dibattito quello suscitato da Massimo Cialente con un post su facebook dove il nostro sindaco lancia l’idea che col riassetto delle province, Rieti, destinata a scomparire per i tagli del governo, si aggreghi all’Aquila, e con Rieti possano unirsi alla nostra provincia cittadine come Amatrice, Cittaducale, Leonessa. E’ la storia che riaffiora dopo le mutilazioni forzate del periodo fascista in cerca di consensi con la creazione artificiosa delle province di Rieti e di Pescara. Cialente riscopre questo pezzo di storia dimenticato, ma mai sepolto del tutto. Ma vediamo che cosa dice nel suo post. “Nei prossimi giorni si aprirà la discussione sul riassetto territoriale ed amministrativo delle Provincie. La Provincia di Rieti verrà soppressa. Perchè non approfittare di questa razionalizzazione per ricomporre identità storiche e rapporti culturali, economici, sociali storicamente radicati? La mia idea è che città come Amatrice, Borbona, Cittaducale, Leonessa potrebbero tornare nell’interno della nostra provincia”.
CAVALIERI.”POSSIBILE TORNARE AI DUE ABRUZZI”
A Cialente fa eco Walter Cavalieri: “Potrebbe riprendere corpo la proposta fatta nel 1983 da Luciano Fabiani di istituire nel centro-Italia una regione Abruzzo-Sabina (analoga a quella dell’Emilia-Romagna) con capoluogo L’Aquila, che inglobasse i territori di L’Aquila, Rieti, Avezzano e Sulmona. Mediante il nuovo accorpamento regionale, l’Abruzzo interno avrebbe peraltro recuperato i territori sottrattigli dal fascismo nel 1927 per la creazione della provincia di Rieti. L’idea di tornare di fatto ai “due Abruzzi” non aveva alcun intento provocatorio ma nasceva dal considerare più naturale un collegamento dell’Aquila con la Sabina piuttosto che con l’Abruzzo costiero. Si sarebbe trattato di una regione delle zone interne, capace di riequilibrare lo sviluppo attualmente gravitante su Roma e su Pescara: una regione di montagna senza sbocchi al mare che si sottraeva al predominio delle coste. La proposta fu tuttavia avversata dagli ambienti politici ufficiali, che parlarono di una “fuga” ingiustificabile dall’Abruzzo, ma anche da molti Marsicani e Peligni, interessati solo ad elevarsi a rango di provincia.
CHRISTIAN DE NUNTIIS: “SI EVITEREBBE LO SPOPOLAMENTO”
Concordo…..Amatrice, distante 60 km da Rieti, e’ abbandonata a se stessa…Bisognerebbe, prima di tutto, terminare l’adeguamento della strada SS. 17 l’Aquila-Amatrice; ciò eviterebbe lo spopolamento dei Comuni di Montereale, Cagnano A. Borbona etc., favorendo i pendolari che viaggiano per motivi di studio/lavoro…L’imprenditoria verrebbe stimolata ad investire in questi luoghi, da sempre considerati fra i più belli d’Italia… Non vi piacerebbe sciare sui Monti della Laga?