L’AQUILA- Rischia di farsi male davvero Massimo Cialente, con questa storia del ‘concorsone’ che mette tutti sullo stesso piano, in particolare i precari dell’Aquila, anche quelli che hanno già lavorato alla ricostruzione e che, a buon diritto, chiedevano qualche franchigia in più come quella di saltare a piè pari le preselezioni, cosa che sembra invece del tutto esclusa.
Rischia di farsi male lui e tutta la giunta comunale, anche se alcuni componenti dell’esecutivo sembrano aver preso le distanze dal sindaco e da questa vicenda che penalizza sicuramente i precari aquilani: c’è infatti il rischio che alla ricostruzione della città partecipi, alla fine, un numero esiguo di loro. Ma vediamo che cosa è successo qualche ora fa.
IL SINDACO ACCUSA ANCORA I SINDACATI E IL GOVERNO. E AI PRECARI: “MI AVETE FISCHIATO, ARRANGIATEVI”
“La colpa non è mia, è dei sindacati; la colpa non è mia, è del governo; la colpa non è mia, è la vostra”. Queste le affermazioni di Cialente che, rivolto ai precari che lo contestavano, ha detto. “Non siete stati capaci di difendere i vostri diritti, non ho sentito nessuno – dice – di voi dire: noi abbiamo lavorato tre anni e ora dobbiamo essere stabilizzati”.
Stessa tiritera, dunque, anche stavolta, ma c’è un colpo di scena: il primo cittadino dà la colpa ai lavoratori. Che liquida con: “Mi avete fischiato, ora arrangiatevi”.
Alla riunione di stamattina, come anticipato da AquilaTv, sono intervenuti una sessantina di lavoratori precari del Comune al tendone di Piazza Duomo per decidere la protesta da adottare “per far valere i loro diritti” sul concorso.
Non era programmato l’incontro con il sindaco che si è trovato a passare con mons. Pagano, in città per l’evento “Roma incontra L’Aquila”. Così è cominciata un’accesa conversazione, anticipata da fischi e applausi ironici che hanno imbarazzato e non poco Massimo Cialente.
“COMINCIO A SCOCCIARMI, SIETE ANCHE MALEDUCATI”
Dapprima ha tentato di difendersi Cialente, scaricando la responsabilità sui sindacati e poi sul governo, ma vista l’insistenza dei precari, non ha potuto fare altro che passare al contrattacco. “Mi cominciate a scocciare perché siete anche maleducati – dice – Comincio ad essere scocciato con voi. In una guerra fra poveri si sono innescate le polemiche e voi non siete riusciti a difendervi. Voi avete voluto fare la guerra tra poveri”.
“TUTTO COME IL CENTRO ENI, SALTATO PER LE POLEMICHE”
Il sindaco tira nel calderone anche la vicenda del Centro Eni. “Questo è come il centro ENI, se è saltato è per le polemiche fatte dalla città. E qui sta succedendo la stessa cosa”.
“Abbiamo preso le manganellate insieme a Roma – gli dicono i giovani – lei ci aveva detto che avrebbe riconsegnato la fascia a Roma se non fosse passata la linea di tutelare gli aquilani. Ci ha detto: lasciatemi fare, vi difenderò come figli. Adesso che cosa farà?”.