L’AQUILA – Un ricercato elenco di piante che rappresenta per l’Abruzzo un patrimonio faunistico di grande rilevanza scientifica e monumentale. Sono le 370 piante che il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha dichiarato con un decreto firmato oggi “monumenti naturali protetti ai sensi della legge regionale 38/96” e per questo tutelate fino al divieto di abbattimento, “fatta eccezione per motivi di pubblica incolumità o di ordine sanitario”.
Oltre al divieto di abbattimento, il decreto presidenziale fissa che l’area di pertinenza delle piante abbattute senza autorizzazione non può essere utilizzata per diversa destinazione. “Il senso della tutela massima delle piante individuate – spiega il presidente della Regione – nasce dalla necessità di preservare un patrimonio faunistico unico e interessante dal punto di vista scientifico. Molte delle piante monumentale inserite nell’elenco rappresentano anche un pezzo di storia della regione, che ha sempre ha posto al centro della propria politica la tutela ambientale del territorio”.
Così come chiarisce Gianfranco Giuliante, assessore che ha tecnicamente preparato il decreto, “l’elenco delle 370 piante monumentali può essere aggiornato ogni tre anni a seguito delle segnalazioni di enti e istituzioni pubbliche” e che in questo elenco “vi fanno parte anche piante a cui siano legati particolari avvenimenti storici o tradizioni locali”.
Proprio per sostenere l’elemento comunicativo legato all’elenco delle piante monumentali, la Regione Abruzzo si appresta a presentare una pubblicazione di 500 pagine che raccoglie le schede delle piante monumentali inserite nel decreto. “Il sistema della conoscenza del territorio e dell’ambiente – spiega Antonio Sorgi, direttore regionale Ambiente – può rendere più efficace l’azione di governo in merito alle dinamiche di sviluppo sostenibile.
Quello che si vuole far emergere è da un lato il sistema di conoscenza del territorio, necessario per definire le scelte di pianificazione degli interventi in grado di migliorare il sistema stesso e dall’altro l’aspetto scientifico che stimoli il sistema della ricerca”.