L’AQUILA – In quest’ultimo periodo numerosi interrogativi sono sorti nell’animo dei fedeli aquilani riguardo al venerabile corpo di San Pietro Celestino. A seguito della peregrinatio delle Sacre Spoglie per le diocesi di Abruzzo e Molise, avvenuta dopo il terremoto del 6 Aprile, la maschera di cera che ricopre il volto del Santo ha in più punti evidenziato segni di scioglimento. Questi danni sono dovuti alle temperature elevate e certamente anche alla vetustà della stessa maschera.
Per fronteggiare questo problema l’Arcidiocesi de’ L’Aquila ha già da tempo avviato il lungo iter burocratico che le leggi ecclesiastiche prevedono al fine di poter rompere i sigilli dell’urna e poter quindi operare sulle Sacre Reliquie.
Ricevuto il nulla osta da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, l’Arcidiocesi sta in questi giorni provvedendo a nominare la commissione che dovrà operare sul corpo del Santo Papa. Tale commissione dovrà effettuare la Ricognizione Canonica dei resti mortali di Celestino. Durante la ricognizione saranno effettuati tutti gli studi sulla Scatola Cranica del Santo, al fine di poter ricostruire le vere fattezze del suo volto.
L’attuale maschera fu realizzata, infatti, con le fattezze del Cardinale Confalonieri, per omaggiare l’allora Arcivescovo a seguito del suo mirabile comportamento durante il secondo conflitto mondiale. In quel periodo, infatti, si spese in prima persona presso il comando tedesco di stanza in città per salvare diversi prigionieri, e presso la Santa Sede per ottenere dagli Alleati di risparmiare ulteriori bombardamenti alla città de’ L’Aquila, già provata dal bombardamento dell’8 dicembre 1943. Meritò così il titolo di Defensor Civitatis. Nel 1944 inoltre, festeggiò solennemente il 650º anniversario dell’incoronazione di Papa Celestino V e la città anche per questo volle porre il suo volto sul volto del Santo che tanto aveva onorato.
Con il passare degli anni ed il progresso della tecnica è oggi possibile cercare di ricostruire il vero volto di San Celestino, dunque l’Arcidiocesi è intenzionata a provvedere durante la ricognizione alla ricostruzione del volto del Santo.
Ovviamente non è garantita la buona riuscita della ricostruzione, in quanto non si conosce bene lo stato del cranio né l’integrità di tutte le sue parti. Se non dovesse essere possibile la ricostruzione delle sembianze, l’attuale maschera sarà comunque sostituita da una nuova maschera neutra.
La nuova maschera sarà realizzata o in argento, o in resine speciali oppure con altro materiale adatto.
Nel 2013 ricorre tra l’altro il settecentesimo anniversario della canonizzazione di San Pietro Celestino avvenuta il 5 Maggio 1313 da parte di Papa Clemente V. Per l’occasione di tale ricorrenza, l’Arcidiocesi aveva già preventivato la ricognizione del santo corpo. Nel giorno anniversario inoltre sarà solennemente portata nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio la nuova statua di San Celestino, ora esposta presso la chiesa di San Giuseppe artigiano, ex San Biagio di Amiternum, che troverà in Basilica definitiva collocazione.
Questa ricognizione sarà inoltre l’occasione per porre sul corpo di San Pietro Celestino il pallio donato da Sua Santità Benedetto XVI allorquando venne in visita a L’Aquila dopo il terremoto. Se sarà necessario si provvederà anche alla sostituzione dei paramenti sacri, affinché siano compatibili con il lungo pallio.
L’auspicio è che questa mirabile iniziativa, oltre a conservare in maniera ottimale le Sacre Spoglie, possa rilanciare il culto del “nostro” San Celestino, avvicinando sempre più i fedeli al volto amabile del Santo Papa, che settecento diciotto anni or sono fece alla Città dell’Aquila l’incommensurabile dono della Perdonanza.