L’AQUILA – “E’ l’ora di ricostruire” L’Aquila dimenticando i progetti di una new town fuori dell’attuale centro. Lo ha detto Giorgio Napolitano entrando nel nuovo auditorium del capoluogo abruzzese. 

L’auditorium, ha detto il Capo dello Stato indicando l’opera di Renzo piano, “non e’ solo un simbolo, ma e’ gia’ una realta’, concreta e molto bella”.

Quanto alla ricostruzione “ho ricevuto dal ministro Barca molti elementi concreti sui lavori in corso e sui finaziamenti decisi” sia privati che pubblici.

“Mi pare ci siano prospettive serie”, ha proseguito Napolitano”, e’ tempo di pensare a ricostruire la citta’ al di la’ di precedenti esperienze che puntavano piuttosto a costruire fuori. Oggi costruiamo dentro e mi pare la strada giusta”.

PIANO:”E’ FONDAMENTALE CHE L’AUDITORIUM SIA QUA”

”E’ fondamentale che l’auditorio sia qua, questo e’ il luogo piu’ vicino alla zona rossa che abbiamo trovato”. Lo ha detto il celebre architetto Renzo Piano, padre della struttura da 250 posti che sara’ inaugurata oggi all’Aquila, tre cubi di legno di dimensioni differenti dislocati uno accanto all’altro in modo irregolare, prima opera pubblica costruita ex novo nel centro storico distrutto dal
terremoto del 6 aprile 2009.

Chiarendo una polemica sulla natura provvisoria o definitiva dell’opera, Piano ha detto: ”l’ho immaginata temporanea, di legno, che si possa spostare, poi deciderete voi. Non va pensato – ha aggiunto – che questo luogo rubi spazio alla sala del Castello, non e’ cosi”’. Nel vicino Forte spagnolo cinquecentesco, reso inagibile dal sisma, c’e’ infatti una storica sala concerti intitolata a Nino Carloni, il fondatore di tutte le piu’ importanti istituzioni musicali aquilane, a partire dal 1946.

”E’ una cassa armonica e non a caso abbiamo usato un legno di cui perfino Stradivari andava ad approvvigionarsi per i suoi violini (l’abete rosso della val di Fiemme, ndr). Quando si fa un regalo dev’essere un bel regalo, un gioiello, e’ una questione di dignita’.

All’Aquila serve l’eccellenza”. Parlando poi della ricostruzione del capoluogo d’Abruzzo, Piano ha aggiunto che ”si sa benissimo come restaurare, c’e’ una sapienza tutta italiana. Ma deve tollerare la presenza della
gente – ha concluso -. Ci vuole una diagnostica molto attenta e sofisticata ma non distruttiva, per capire meglio”. Infine una promessa: ”Tornero’ a vedere come il sindaco lo terra’, se fara’ pulizia e se usera’ la piazza”, ha detto scherzando. ”Accetto la sfida”, ha risposto il primo cittadino Massimo Cialente.

DELLAI:” LA VITA NORMALE? AVERE ANCORA L’OCCASIONE PER STARE INSIEME”

”Parlare di vita normale significa avere ancora lo stimolo e l’occasione per stare assieme, per riappropriarsi degli spazi pubblici”. Cosi’ il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai.  ”Il 6 aprile 2009 poche ore dopo il terremoto eravamo qui – ha spiegato – per intervenire nell’emergenza. Sono stati oltre 2.758 i trentini che si sono alternati, in grande maggioranza volontari, ma anche tecnici della Provincia autonoma di Trento e rappresentanti di associazioni e ordini professionali.

Abbiamo costruito oltre 450 alloggi, due chiese, tre scuole e altre strutture civili. Per chiudere la nostra presenza qui ci sembrava bello lasciare un dono dal grande significato simbolico”. L’Auditorium e’ stato interamente realizzato in legno della Valle di Fiemme.

Il suo ‘cuore’ – un sistema di pannelli acustici, sempre in legno trentino – sfrutta invece le peculiari caratteristiche dell’abete di risonanza delle foreste di Paneveggio, che lo trasforma in una grande cassa armonica. ”Non ne guadagna solo il profilo acustico – ha fatto notare Dellai – ma anche la sicurezza (si pensi all’elasticita’ che rende l’edificio in legno piu’ ‘performante’ in termini anti-sisma) e il risparmio energetico”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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