L’AQUILA- Anche Raffaele Colapietra boccia stamattina sulle colonne del ‘Centro’ l’auditorium di Renzo Piano e diventa così un ‘disfattista’ al pari dei tanti che hanno criticato la ‘cosa’ piazzata in mezzo agli alberi del parco di fronte alla FortezzaSpagnola. ‘Disfattista’ è il termine infelice col quale l’assessore alla Cultura Stefania Pezzopane, che stimiamo, ha definito tutti coloro che, intellettuali, studiosi, giornalisti, cittadini, hanno manifestato il loro dissenso per la realizzazione dell’auditorium in quel luogo, e che continuano a ritenere quella collocazione una scelta infelice. Raffaele Colapietra è lo storico e docente universitario, che sulla città ha scritto saggi e recensioni e che è sempre intervenuto sugli eventi importanti che hanno caratterizzato la vita culturale dell’Aquila. Anche per questo è stato invitato all’inaugurazione dell’auditorium alla presenza del Capo dello Stato. E con lui e l’altro storico aquilano Alessandro Clementi.
Ebbene, leggete che cosa scrive stamattina Colapietra: “Questa testimonianza (l’auditorium ndr) in un’Aquila ‘diffusa’ su una trentina di chilometri, e tale destinata a rimanere nel consistente sfascio della convivenza comunitaria quotidiana (che è la sola che conti) è stata fatta localizzare (da chi? perché non altrove?) in vista di quel castello (il Forte Spagnolo ndr) che solo da pochi decenni era stato acquisito definitivamente alla coscienza civica aquilana, dopo che per secoli aveva rappresentato una realtà estranea e ostile (gli spagnoli lo eressero ‘ad reprimendam audaciam Aquilanorum’ ndr).
“Questa dignità- aggiunge Colapietra- è oggi di fatto, visibilmente, tangibilmente, compromessa dalla ‘cosa’ piantatagli là in faccia: non è il caso di aggiungere parole: basta guardare”. Appunto, basta guardare.