L’AQUILA – “Chiunque avesse letto la prima pagina della relazione del progettista Botta e si fosse attivato avrebbe potuto salvare otto giovani studenti”. Lo ha detto oggi in un’affollata aula delle udienze preliminari presso il Tribunale provvisorio dell’Aquila, il consulente del giudice, Maria Gabriella Mulas, docente del Politecnico di Milano, Dipartimento di ingegneria strutturale, che ha redatto una perizia di oltre 1.300 pagine in cui spiega le ragioni del crollo della Casa dello Studente, in cui nel terremoto del 6 aprile del 2009, sono morti otto studenti universitari e molti rimasero feriti. A lei sono stati rivolti nuovi quesiti dalle parti.
Gli indagati nel processo erano inizialmente undici, ma la posizione del progettista Claudio Botta, 92 anni, e’ stata stralciata. Dei rimanenti dieci, otto ad aprile scorso sono stati ammessi al rito abbreviato. Sono Carlo Giovani, Bernardino Pace, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, Massimiliano Andreassi, Pietro Sebastiani, Luca Valente e Luca D’Innocenzo. Cio’ consentira’ di saltare la fase dibattimentale, chiudendo i conti nell’udienza preliminare con uno sconto di un terzo della pena. Al termine dell’udienza il consulente ha abbracciato i familiari delle vittime del crollo della palazzina. L’udienza e’ stata aggiornata al 1 dicembre.