L’AQUILA – “Se sono stati condannati perche’ non hanno fatto una previsione esatta, questo e’ assurdo” ma se “i giudici hanno ritenuto che la commissione ha dato indicazioni sbagliate, probabilmente la sentenza e’ di nuovo un errore, perche’ le indicazioni devono essere date dalle amministrazioni competenti”.
Cosi’ il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, sulla sentenza di condanna per omicidio colposo dei sette esperti della commissione Grandi Rischi in relazione alla tragedia del terremoto dell’Aquila, a margine di un convegno sulla tutela del territorio.
“Non ho capito quali sono le motivazioni della condanna – ha aggiunto il ministro dell’Ambiente – e veramente le voglio leggere. Se” i membri della commissione Grandi rischi “sono stati condannati perche’ non hanno fatto una previsione esatta – ribadisce Clini – questo e’ assurdo. Se questa e’ la motivazione, tutti quelli che stanno protestando a livello internazionale contro l’Italia hanno soltanto ragione. Voglio capire. Se invece – prosegue – il problema e’ nel rapporto tra le indicazioni che da una commissione scientifica e le decisioni che devono essere prese dalle amministrazioni competenti ovvero dalla politica, allora su questo bisogna lavorare” perche’ “c’e’ la possibilita’ che la condanna faccia riferimento al fatto che questa commissione si e’ assunta un ruolo che invece avrebbe dovuto essere assunto dalla politica.
Se si ritiene che gli esperti che fanno le previsioni devono anche assumersi la responsabilita’ di cosa bisogna fare, questo e’ un errore. Non sono gli scienziati che devono dire al governo o ad una amministrazione locale cosa deve fare. Gli scienziati dicono cosa puo’ succedere. Il tema centrale – ha ribadito il ministro dell’Ambiente – e’ qual e’ il rapporto tra le commissioni, questa e altre, che sono di consulenza per il governo e il livello delle decisioni. Noi dobbiamo assicurare alle commissioni, che esprimono il loro parere, la liberta’ di poterlo fare, assumendoci la responsabilita’ di prendere decisioni e – ha concluso – eventualmente di sbagliare”.
CAMUSSO:” FAR CALARE LA POLVERE E PROVARE A RAGIONARCI”
“Penso che bisogna aspettare un attimo, far calare la polvere e provare a ragionarci”. Lo ha detto il segretario della Cgil Susanna Camusso, a Montesilvano ( Pescara), a margine dell’assemblea nazionale dello Spi- Cgil, a proposito della sentenza del tribunale dell’Aquila sulla commissione Grandi rischi. “Io credo – ha proseguito – che qui siamo sempre di fronte a un problema che il terremoto dell’Aquila ha lasciato tutti molto stupefatti perche’ tanti segnali, tante preoccupazioni, probabilmente non sono state accolte nel modo giusto e non sono state date le risposte giuste. Certo, come sempre, quando si affronta il nodo della funzione di uno scienziato l’idea che ci sia poi una responsabile materialita’ nella politica diventa complessa”.
EGIDI:”SCIENZIATI FANNO SCENARI, MA TRADURLI E’ COMPITO DI CHI GOVERNA'”
Gli scienziati fanno scenari credibili, poi pero’ deve essere chi governa il territorio a tradurli in azioni operative e comunicazione. A mio avviso il giudice, in buona fede, ha confuso il livello di responsabilita”. Cosi’ Demetrio Egidi, ex direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile dell’Emilia-Romagna, ha commentato la sentenza di condanna per i componenti della commissione Grandi rischi.
Egidi, dopo 26 anni di attivita’, ad agosto ha lasciato l’incarico, per raggiungimento del periodo massimo. Ha gestito tutte le emergenze in regione, da ultimo quella del sisma di maggio e lavoro’ anche a L’Aquila. L’Emilia-Romagna, tra l’altro, ha ricordato, e’ l’unica regione che si e’ dotata di una ‘Grandi rischi’ regionale, costituita da una legge nel 2005. Per l’ingegnere, ”attribuire compiti e responsabilita’ ad una commissione di esperti e’ un errore”.
Prendendo spunto dalla propria esperienza personale in regione, ha aggiunto: ”Noi abbiamo sempre interpretato la probabilita’ degli eventi, adottando misure cautelari e dando informazioni appropriate”.
TERREMOTO: CLINI RESPINGE DIMISSIONI DE BERNARDINIS DA ISPRA
Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha respinto le dimissioni che il presidente dell’Ispra Bernardo De Bernardinis, ha presentato all’indomani di primo grado nei confronti dei componenti della commissione Grandi rischi. Il ministro Clini – si legge in una nota – confermando la fiducia nei confronti di De Bernardinis gli ha chiesto di restare alla guida della Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale.
LUPO, INCIVILI COMMENTI SENTENZA SENZA CONOSCERE MOTIVAZIONI
I commenti sulla sentenza del Tribunale dell’Aquila, che ha condannato i componenti della Commissione grandi rischi per il terremoto, prima di conoscerne le motivazioni sono ”incivili”. E’ il giudizio espresso dal primo presidente della Corte di Cassazione, Ernesto Lupo, che e’ intervenuto a un breve dibattito sollevato da alcuni consiglieri del Csm in apertura del plenum.
”In base alla Costituzione – ha ricordato Lupo – tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati. Questa e’ una garanzia ed e’ un fatto di civilta’ importantissimo al quale il paese si mostra inadeguato se si pretende di giudicare le sentenze prima che le motivazioni siano note”.
ANM ABRUZZO, SOLIDARIETA’ A GIUDICI L’AQUILA
In una nota del presidente David Mancini, la Giunta sezionale abruzzese dell’Associazione nazionale magistrati esprime ”la propria piena solidarieta’ ai magistrati aquilani, pubblici ministeri e giudice monocratico (rispettivamente Fabio Picuti e Roberta D’Avolio, e Marco Billi, ndr), titolari del processo sulla commissione Grandi Rischi a seguito delle plurime reazioni, talune scomposte e offensive,
registrate sugli organi di informazione”.
ZAMBERLETTI:”UNA LEGGE FISSI LA RESPONSABILITA’ DEGLI SCIENZIATI”
“Ora mi aspetto un passo del governo, occorrerebbe una nuova legge che metta in una cornice precisa queste responsabilità, evidenziando la responsabilità per dolo, per colpa grave, rispetto alla libertà di espressione e di valutazione, che dev’essere assolutamente garantita”, lo ha dichiarato a Radio 24 l’ex presidente emerito della Commissione Grandi Rischi Giuseppe Zamberletti, in relazione alla decisione di dimettersi dopo la sentenza del Tribunale dell’Aquila. “Il rischio – ha aggiunto il padre della Protezione civile in Italia – è che o la comunità scientifica, almeno nei suoi vertici più significativi, si rifiuti di partecipare o vi partecipi viziata dal timore e quindi portata sempre a disegnare rischi estremi tanto per non sbagliare”.
MAROTTA: “SCIENZIATI INCOLPEVOLI, L’AMMINISTRAZIONE DOVEVA INFORMARE”
“Gli scienziati non hanno nessuna colpa anche perche’ non c’era nessuna procedura formale da seguire sulla comunicazione, semmai era compito della P.a. definirla”. Questo il commento del presidente della Fondazione Carispaq Roberto Marotta sulla sentenza per i componenti della commissione grandi rischi sul terremoto dell’Aquila che e’ anche tornato a criticare la ”forte conflittualita’ degli enti locali”, fattore che ha causato un rallentamento della ricostruzione.
Marotta, che parlava a margine del comitato dell’Acri, ha rilevato come dopo la sentenza ”si rischia un boomerang” con una mancanza di impegno da parte degli scienziati. Il presidente e’ poi tornato a criticare le istituzioni del territorio e la loro conflittualita’. ”Condivido l’analisi del capo della Protezione civile Gabrielli – ha spiegato – su questo tema e perche’ nel sisma in Emilia le forze politiche hanno agito trasversalmente, anche in Parlamento mentre da noi si e’ creata disaffezione. Va pero’ detto che il terremoto de L’Aquila e’ stato piu’ concentrato e ha distrutto anche la nostra identita’ di citta’. Per questo serve la solidarieta”. Marotta ha ricordato come i 6 milioni donati dall’Acri ”sono stati spesi fino all’ultimo: 2 all’Universita’, 2 alle attivita’ culturali in tre anni e poi alle Pmi assieme ai confidi, fondi che pero’ non sono stati consumati tutti per assenza di domande e che quindi abbiamo destinato alla costruzione della Casa del Volontariato”.
STIVAL:”NON ESISTE NESSUNO STRUMENTO SCIENTIFICO, SENTENZA FUORI DALLA LOGICA”
”La Commissione Grande Rischi della Protezione civile ha annunciato che blochera’ l’attivita’ di prevenzione? E’ ovvio. Io la ritengo una sentenza fuori da ogni logica”. Non ha dubbi l’assessore alla protezione civile del Veneto, Daniele Stival che all’Adnkronos spiega: ”Si pretende che la Commissione Grandi rischi dia certezze su un’eventuale prossimo arrivo di un terremoto quando sappiamo benessimo che a tutt’oggi non esiste nessuno strumento tecnico-scientifico che possa dare certezze in questo campo”.
E, l’assessore alla Protezione civile del Veneto fa anche un esempio pratico: ”l’anno scorso i ‘boati’ in Fadalto per alcuni tecnici potevano preannunciare un sisma in quella fascia pademontana che e’ a rischio terremoti. E, se io avessi detto ‘via tutti, evacuiamo l’area’, e poi il terremoto non si verificava, come e’ stato in realta’, visto che non e’ successo nulla, mi sarebbe arrivata di certo una denuncia per ‘procurato allarme’, con tutti i costi annessi e connessi”.
Cosi’ l’assessore veneto all’Adnkronos preannuncia: ”Visto che anche la nostra regione e’ a rischio, come quasi tutto il territorio italiano, oggi stesso scrivo a tutti i miei uffici per sapere se esiste uno strumento tecnico-scientifico che possa accertare con sicurezza l’arrivo di un terremoto, altrimenti, visto che per questo tipo di emergenza noi non possiamo fare nulla, daro’ tutte le deleghe regionali in materia alla magistratura”.
Al di la’ dell’azione provocatoria, Stival spiega: ” Voglio proprio vedere, dopo questa sentenza, chi mettera’ una firma di autorizzazione per accertare che un edificio e’ a norma sotto il profilo del rischio sismico. Sono infatti convinto che almeno il 50% del patrimonio pubblico non lo e’, visto che le norme sono in continua evoluzione, e quindi dovrebbero essere chiusi”. ”Cosi’ – prosegue l’assessore veneto – si rischia di allungare decisamente il tempo per le autorizzazioni”.
In ogni caso, l’assessore alla Protezione civile del Veneto spiega che: ”come Regione non abbiamo risorse per la prevenzione in questo campo. Noi pero’, dopo l’alluvione del 2010 e il terremoto in Emilia e Veneto, abbiamo avviato un’opera di informazione e sensibilizzazione che inizia a scuola. Ma, piu’ di questo non possiamo fare come opera di prevenzione per il rischio sismico”.