L’AQUILA – Quel che sta accadendo in queste ore a Roma, nella sede del concorsone, non può non lasciare perplessi. Dopo le rivelazioni di un candidato che ci ha inviato le foto di un suo collega che sul pullman sfoglia il book con le 4.000 domande da cui vengono estratti i 70 quiz di ogni prova, book che dovrebbe restare rigorosamente all’interno della sede d’esame, è arrivata la telefonata di un altro candidato che vi proponiamo nel filmato.

Questa persona, come potete ascoltare, dice innanzitutto il proprio nome e cognome. Si chiama Fabiano Ettorre e fa affermazioni che dovrebbero essere valutate con molta serietà. Dice cose che vanno ovviamente verificate, ma che se dovessero essere vere sarebbero di estrema gravità, perché si riferiscono a circostanze che ci sembrano molto, ma molto più pesanti dell’assurda vicenda contestata ad AquilaTv che pubblicò una sola domanda tipo con risposta, dei 4.000 test della banca dati del concorso, con un anticipo di quattro ore. Per quella vicenda la sede della web Tv subì una perquisizione e una persona è tuttora indagata per divulgazione di segreto d’ufficio.

Nella sua denuncia telefonica, Fabiano Ettorre definisce il concorsone “un grande bluff”. “Stamattina- aggiunge- c’era persino chi si vantava di come aveva fatto a portare il book all’esterno e averlo di nuovo incellofanato. Dico, però, che non ho visto nessuno farlo. Quando entri- ha detto ancora- non ci sono controlli che vengono fatti quando tutti sono seduti nella sala. Puoi portare con te anche una borsa a patto di lasciarla da parte. Ho visto cose per le quali ho intenzione di rivolgermi al mio avvocato e presentare un esposto alla Procura”.

“CONCORSONE, NOTO IL ‘BOOK’ DEI QUIZ”

“Quello che ho visto stamattina mi è sembrata un’anomalia e voglio che venga fatta chiarezza”. E’ un giovane candidato al concorsone per i 300 posti a tempo indeterminato per la ricostruzione del comune dell’Aquila che chiama allarmato questa mattina la redazione di AquilaTv.

“Ho riconosciuto sull’autobus che ci portava alla Fiera di Roma uno dei libri contenente i quiz e che era assolutamente vietato fare uscire dalla sala degli esami. Un fatto gravissimo a mio parere – dice ancora il ragazzo che preferisce mantenere l’anonimato – che ho ritenuto doveroso portare alla luce”. Il giovane spiega anche come rispetto alla prima prova i controlli si siano intensificati, soprattutto nel verificare se i book fossero tutti davvero sigillati.

“Come è possibile che il Formez non si sia reso conto che mancavano dei libri alla consegna – si domanda – e chi ci assicura che alcuni ragazzi non abbiano fatto degli scambi in sede di concorso?”.

E ancora:”Non sarebbe stato possibile, ci si chiede, per chiunque fosse stato in possesso del libro azzurro con il marchio del ministero e di Formez scrivere al fianco delle domande le risposte corrispondenti, consultabili sul sito internet?”.

LA RISPOSTA DI FORMEZ:”SOTTRAZIONE DEI QUIZ PUO’ COMPORTARE ANCHE DENUNCE PENALI”

Riguardo all’episodio segnalato da alcuni siti (un concorrente fotografato con il librone dei quiz in mano) Formez PA ribadisce, innanzitutto, che a garantire la sicurezza del concorso c’è una
commissione interministeriale che ha tre prove per vagliare le capacità dei candidati.

Nel merito dell’episodio, Formez PA ricorda che:

– i controlli sulla correttezza delle prove sono rigorosissimi: 70 persone per ogni sessione vigilano costantemente che durante la prova i candidati utilizzino dei libroni ‘intatti’, cioè che non presentino
alcun segno;
– il concorrente disonesto avrebbe dovuto apporre a casa sua le risposte per tutte le 4.000 domande, visto che i 70 quesiti sono estratti immediatamente prima della prova, e un libro contenente tutte le risposte sarebbe facilmente rilevabile sia dalle telecamere, sia dagli altri concorrenti sia dalle ispezioni che i vigilanti hanno compiuto più volte per ogni prova;
– il concorrente, dopo il furto avvenuto il giorno prima, avrebbe dovuto reintrodurre il librone in sala, fatto pressoché impossibile perché tutti i candidati sono obbligati a tenere le borse chiuse, ai varchi, e poi a conservarle sotto il banco. Infatti, dopo la prima fase del controllo da parte dei vigilanti, ciò che è estraneo al libro viene sequestrato – dalle fotocopie alle banche dati – e sui banchi, come tutti hanno potuto constatare, compare solo il librone chiuso nel cellophane.

In definitiva, si tratterebbe di un comportamento a forte rischio di denuncia penale per il solo obiettivo di superare una preselezione, e senza peraltro poter fruire di alcun concreto beneficio.

Formez PA ricorda che anche in passato ci sono state delle sottrazioni di volumi che, più che recare impossibili vantaggi al candidato, sono state usate come argomentazione per ricorsi. Ad esempio identiche
segnalazioni, seguite da forte enfasi giornalistica, si verificarono durante il concorso al Comune di Napoli nel 2010, per essere poi interamente rigettate dalla commissione interministeriale, dalla procura della Repubblica e dal Tar, confermando l’integrità del sistema.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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