L’AQUILA – Era già stato condannato con sentenza passata in giudicato per violenza sessuale su minori. Poi aveva deciso di cambiare vita e itirarsi in convento in Abruzzo dove aveva preso i voti di frate ma a nulla è servito.
Nella giornata di ieri infatti, il personale della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra mobile di Trapani e L’Aquila, coordinati dal dirigente della locale squadra mobile, dottor Maurilio Grasso, ha eseguito l’ordinanza applicativa della custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il tribunale di Marsala, dottor Parrinello, su richiesta del Sostituto procuratore della Repubblica, dottoressa D’Alessandro, nei confronti di un uomo indagato per il reato di violenza sessuale aggravata in danno di minore, all’epoca dei fatti dodicenne.
L’attività di indagine, espletata dal personale della Squadra mobile di Trapani, è scaturita da una segnalazione pervenuta lo scorso anno al call center del “Telefono azzurro”.
La notizia trovava purtroppo riscontro nell’attività di indagine, confermando che il soggetto tratto in arresto, amico del nucleo familiare del minore, nell’ambito di un rapporto di frequentazione, in più occasioni aveva approfittato di momenti in cui era rimasto con lui da solo.
L’arrestato non era nuovo a simili episodi, in quanto era già stato condannato con consentenza della Corte d’Appello di Milano, divenuta irrevocabile, per il delitto di violenza sessuale nei confronti di un minore di dieci anni.
Lo stesso, successivamente ai fatti, si era trasferito in un istituto religioso in Abruzzo, ove aveva preso i voti di frate ed è lì che è stato rintracciato dagli investigatori, che lo hanno tratto in arresto e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.