L’AQUILA-Continuano ad arrivare alla nostra redazione segnalazioni riguardanti il concorsone per i 300 posti a tempo indeterminato per la ricostruzione dell’Aquila. Questa volta, tuttavia, all’attenzione di una giovane candidata non c’è il book blu che sarebbe stato portato via di straforo dalla sede d’esame, ma, dice, “ben altre irregolarità che potrebbero tranquillamente inficiare il concorso”. E spiega: “ Premetto che anch’io ho partecipato a due diverse selezioni – scrive Serena Pallone ad AquilaTv – e pur non essendo a conoscenza dei fatti denunciati dalle persone che vi hanno contattato, sento il dovere di denunciare la totale assenza di trasparenza e di pubblicità degli atti a conclusione delle selezioni.
“PERCHE’ UNA GRADUATORIA SENZA PUNTEGGIO?”
“Di fatto – dice Serena- sul sito del Formez compaiono soltanto gli elenchi degli ammessi alla prova scritta (nome, cognome e data di nascita) senza alcun riferimento al punteggio riportato. Assente, poi, la graduatoria generale dei partecipanti al concorso, con i rispettivi punteggi. Alquanto dubbio, a mio avviso, anche il criterio adottato per la selezione, in quanto l’attribuzione del foglio ottico con le risposte alla relativa scheda anagrafica del partecipante non avveniva contestualmente alla registrazione ma in una fase successiva alla prova.
“FARE CHIAREZZA SU ALCUNI PUNTI”
Al concorsista veniva chiesto di inserire il foglio in una busta chiusa e nella stessa doveva essere imbustata anche la scheda anagrafica, a sua volta sigillata in altro involucro. Desidererei che qualcuno facesse chiarezza sulla vicenda, soprattutto alla luce dello sforzo, anche economico, che tale concorso ha richiesto ai partecipanti, molti dei quali provenienti dalle Isole e da territori particolarmente distanti dalla sede della selezione!”.
”FORSE VOI PUNTO DI CONTATTO, PER SPIEGARE LE MOLTE INCONGRUENZE”
Anche Fabiana Colombo, precaria del’Aquila ci scrive e segnala:”Viste le tante dichiarazioni rese sulle presunte irregolarità del Concorso Ripam, mi chiedo se voi non possiate essere un punto di contatto in cui far convergere le tante testimonianze. Tanti erano i concorrenti e in tanti hanno evidenziato: la mancanza di controlli, sia nei varchi di entrata che in quelli di uscita; il mancato recupero dei testi terminata la prova da parte degli addetti; l’autorizzazione al deflusso dei concorrenti dai 4- 5 varchi d’uscita con i testi incustoditi su tutti i banchi; l’aver utilizzato un testo di colore azzurro – incellofanato con semplice carta trasparente – uguali in tutte le 14 preselezioni (sia per numerazione che per gradazione di colore) – mancanti di elementi distintivi ( omessa anche la data di pubblicazione); l’aver rinvenuto i testi al di fuori del padiglione. Potendo riunire le tante dichiarazioni, sarebbe sicuramente più facile chiedere e ricevere risposte”.