SAN DEMETRIO- La consigliera comunale di minoranza Maria Concetta Antonini si reca in mattinata – così ci racconta- nell’ufficio del Responsabile dei Servizi per ritirare i documenti riguardanti il Consiglio comunale del giorno successivo. Nell’ufficio, la cui porta è spalancata, sta usando il computer l’ex sindaco (che ha dato una versione molto diversa della vicenda), geologo e parente dell’attuale sindaco Silvano Cappelli. “Sembrava che due impegati” racconta ancora ad AquilaTv  la consigliera di opposizione Antonini  “stessero eseguendo le sue direttive. Vista l’anomala situazione ho chiesto spiegazioni e scattato una foto. Per tutta risposta l’ex primo cittadino ha intimato all’impiegato di non darmi nessuna spiegazione e mi ha strattonata fuori dalla stanza urlandomi che non ero nessuno e che ero una gran maleducata. Le conseguenze di questo gesto saranno discusse in altra sede, ma ci chiediamo: è privilegio dei parenti dei sindaci accedere ai computer di una pubblica amministrazione e disporre degli impiegati come fossero loro dipendenti? Oppure possono farlo tutti i cittadini? Perché la minoranza ogni volta che ha bisogno di avere un documento, deve fare formale richiesta scritta e spesso reiterarla più volte?”. Dopo l’episodio sono intervenuti i carabinieri chiamati dalla donna.

SECCA SMENTITA DELL’EX SINDACO

Secca la replica dell’ex sindaco che accusa subito l’Antonini di aver voluto creare il caso. “Non ero seduto lì come libero cittadino ma come presidente dell’Associazione ‘Demetra’.  E’ un’associazione del Comune, dovevo rispondere a un censimento dell’attività svolta. Per fare questo c’èra una password da inserire e il dipendente mi aveva fatto accomodare per inserirla “Questa gentile signora – prosegue il racconto dell’ex sindaco – ha voluto creare il caso e ha fatto le fotografie. Dopo averla invitata a smettere l’ho accompagnata con una mano sulla spalla all’uscita della stanza”.

 

 

 

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