Qualcosa si muove nella ricostruzione del centro storico. In modo impercettibile, ma si muove. Passi piccoli, segnali importanti. Una goccia, certo, nel mare degli stabili diroccati del centro cittadino, ma c’è la sensazione che il 2013 potrebbe essere davvero l’anno decisivo. Sono più d’una decina i cantieri aperti nel centro storico dell’Aquila. Prima di capodanno sono cominciati i lavori a palazzo Antinori davanti a piazza Chiarino e ai Quattro Cantoni, dove sono state montate le impalcature a palazzo Fibbioni angolo via San Bernardino, mentre vanno avanti i lavori iniziati a ottobre in via Roio per i restauri di palazzo Visconti, ex sede del Tar dell’Abruzzo. A poche decine di metri si sta completando la ricostruzione dello stabile della Telecom. Ma è dall’asse via Castello – via Garibaldi che arriva il segnale più forte con otto cantieri aperti: a Palazzo Micheletti a venti metri da porta Castello, e poi il Consorzio ‘Castello 1’ che comprende un palazzo ottocentesco e una casa liberty inizi novecento e che è stato il primo aggregato non vincolato ad avviare i lavori di restauro sul cosiddetto ‘asse centrale’. E ancora: palazzo Bonanni in piazza Regina Margherita, palazzo Paone-Tatozzi angolo corso Vittorio-via Garibaldi (sarà pronto tra meno d’un anno). E sempre in via Garibaldi palazzo Cappa con a fianco palazzo Gualtieri, e palazzo Antinori in piazza Chiarino. Infine, a Piazza Santa Maria Paganica, Palazzo Ardinghelli uno degli esempi più belli dell’architettura aquilana. Ma il fiore all’occhiello di questo avvio di ricostruzione è senza dubbio il restauro del Palazzetto dei Nobili accanto al Palazzo civico i cui lavori di ripristino dovrebbero cominciare agli inizi del 2014, mentre vanno avanti i lavori di Palazzo Pica tra via Simonetto e Piazza Nove Martiri. Il Palazzetto dei Nobili, ricostruito con le donazioni dei parlamentari della Camera, è stato scelto come sede del Comitato per L’Aquila Capitale europea della Cultura e per altre importanti manifestazione. E’ un elenco forse incompleto quello che abbiamo fatto, anche se va aggiunto che sono in corso i restauri di alcune chiese tra cui San Silvestro e San Pietro a Coppito, e sono cominciati quelli di palazzo Valentini e palazzo Marinucci in via XX Settembre, quelli dello stabile dell’ex Genio Civile in via San Bernardino e la demolizione della sede dell’ex Inail alla fine del Corso, classico esempio di architettura fascista, che verrà ricostruita tale e quale.

Dunque i segnali ci sono e parlare di immobilismo ‘tout court’ nella ricostruzione del centro storico, non è proprio esatto. L’immobilismo, è vero, riguarda la maggior parte degli stabili. Per questi la ricostruzione deve ancora partire. Se si tiene conto che il centro dell’Aquila prima del sisma era abitato da 8.000 residenti, 8.000 studenti universitari e che le attività commerciali erano un migliaio, ben si comprende come il problema sia enorme. Ma il 2013 dovrebbe essere decisivo. Tocca a chi ci amministra dimostrare che cominciando da questi  piccoli passi potrà prendere avvio il ‘cantiere più grande d’Europa’ come qualcuno ha voluto definirlo nelle sue previsioni rimaste per ora soltanto sulla carta.

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10