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L’AQUILA- Approdano in Consiglio comunale le proteste dei cittadini per le bollette pazze della Tarsu (non si sa ancora se l’importo da versare sarà al 40% o al 100%) e del Progetto Case che riguardano alcune migliaia di famiglie abitano nei villaggi attorno alla città. Domani, alle ore 15,30 e giovedi’, sempre alla stessa ora, presso la sede comunale di Villa Gioia, si riunira’ la Prima Commissione Consiliare (Bilancio) per discutere sulle problematiche relative alla Tarsu (tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) e alle bollette del Progetto Case. Lo rende noto il presidente della Commissione, Giustino Masciocco. Le riunioni sono state convocate d’urgenza – spiega – in seguito alle sollecitazioni della cittadinanza e alle richieste di alcuni consiglieri comunali. Masciocco ricorda che le sedute delle Commissioni sono aperte cosi’ come quelle del Consiglio comunale. C’è da scommettere che la riunione della Commissione sarà quanto mai affollata, visti i problemi che l’invio delle bollette stanno creando per i bilanci delle famiglie.
IMPRUDENTE ATTACCA CIALENTE SUI PROBLEMI DEL PROGETTO CASE
“Gli edifici del Progetto C.A.S.E. stanno cadendo a pezzi giorno dopo giorno e, con una gran faccia tosta, il Sindaco Cialente e i suoi chiedono agli occupanti i canoni di compartecipazione per gli affitti e migliaia di euro per il pagamento delle utenze e delle spese comuni”. Lo afferma il consigliere comunale di L’Aquila Citta’ Paerta, Emanuele Imprudente. “Gli assegnatari degli alloggi delle cosiddette ‘new town’ – ma per quelli che occupano attualmente i Map la situazione non e’ molto diversa – stanno vivendo una situazione terrificante e nei prossimi tempi andra’ anche peggio. Gli ex affittuari – prosegue il consigliere – sono costretti a pagare un canone anche nelle case post terremoto. Ora stanno arrivando le bollette per le spese comuni: 2.000, 3.000 euro o piu’, anche per gli spazi condominiali, dove il servizio deve essere assicurato ad una ditta che e’ ancora pagata con i fondi di Stato. Qual e’ la contropartita dei nostri ‘solerti’ amministratori? Manutenzione zero, con gravi disagi per le persone che vivono in quegli appartamenti, perche’ il terremoto ha distrutto le loro case. Infiltrazioni di acqua, luci che non funzionano, termosifoni che non si accendono (in pieno inverno), caldaie che – in alcuni casi – non sono a norma e per questo gli occupanti non possono, loro malgrado, produrre al Comune le certificazioni di legge sulla manutenzione obbligatoria degli impianti termici. L’incredibile risposta che fornisce l’Amministrazione a questo disastro e’ una sola: ‘La Protezione civile ci ha lasciato questo disastro, non e’ colpa nostra’”