L’AQUILA – Continua la polemica sulle bollette pazze agli assegnatari del Progetto CASE. Scrive il Comitato InterCASE che sta dando vita alla class action. “Pensavamo che dopo la lunga e difficile commissione consiliare “bilancio” di ieri pomeriggio e la partecipatissima assemblea serale a Bazzano, convocata dai comitati “Tenda Amica/Assergi 2 Ade/Ji Prati di vi cirella” e che ha visto la partecipazione di centinaia e centinaia di cittadini di tutti i piani c.a.s.e., il Sindaco riconoscesse oggi pubblicamente gli errori, oltre che relativi all’incredibile ritardo e alla mancata trasparenza, sul calcolo del monte “spese” da cui è stato computato l’indice a mq per cittadino.

Invece ci ritroviamo con un sindaco che in diretta dal Tg della locale emittente TvUno, cerca di alimentare il solito conflitto tra chi è rientrato nelle proprie abitazioni e chi, causa ritardi nella burocrazia pubblica (sarà bene che il Sindaco lo rammenti) è ancora nel piano c.a.s.e., mostrando la propria bolletta di casa da pagare e cercando di far passare il messaggio che gli inquilini dei progetti c.a.s.e. non vogliano pagare i propri consumi.

 Poi, come se niente fosse, invita tutti a pagare cinque rate, assicurando che in cinque mesi saranno fatte le letture e parla di un patto in tal senso con i cittadini in assemblea. Il Sindaco non dice le uniche cose importanti che andavano dette, ovvero che la delibera di giunta del 15 Novembre 2012 verrà ritirata perché errata, che il monte totale da pagare verrà ricalcolato e che verranno rideterminate le cifre corrette da pagare dei singoli condomini. In assenza di una nuova e immediata deliberazione di giunta in tal senso i cittadini aquilani formalizzeranno la propria opposizione alle comunicazioni sopraggiunte.

Nel calcolo che il Comune ha fatto e che tutti in Commissione hanno potuto verificare, vengono addebitati ai cittadini aquilani anche una presunta e ipotetica “acqua condominiale” anche per il periodo in cui invece l’acqua è passata a carico dei singoli nuclei, con un aggravio immotivato di 1.400.000 euro e viene accreditato un fantomatico indice di 0,17 mensile a mq per le spese del Sed, per un totale (basterebbe una controprova con una banale moltiplicazione) di oltre 1.450.000 euro, a fronte di una spesa Coordinamento inter-C.A.S.E. L’Aquila cittadinanze.intercase@gmail.com di 272.000 euro reale del Sed, coperta dalla convenzione già in essere tra Comune e Sed, fatto salvo 30.000 euro di postalizzazione prelevati dal fondo di riserva del comune dell’Aquila e non addebitabili all’utente che riceve le fatture. 

Un totale di 2.850.000 euro non dovuti, con un aggravio medio del 26% non dovuto. Errori enormi che si sommano alle responsabilità politiche e amministrative relative ai ritardi dell’Amministrazione stessa. A questo punto apriamo le procedure formali, relativamente alla legittimità del Regolamento comunale e del suo contenuto, approvato nel Dicembre 2011 e mai comunicato agli inquilini, alla legittimità della deliberazione di Giunta, alla legittimità della comunicazione sopraggiunta a firma del dirigente all’Assistenza alla popolazione, avverso le scadenze, non chiare (fine Gennaio o fine Febbraio per le rate mensili?) e avverso la cifra richiesta, per impedire così che possa scattare il rischio di “ACCETTAZIONE” del cittadino di un totale, riportato nelle comunicazioni ricevute.

Nei prossimi giorni partiranno le prime lettere in tal senso, in collaborazione con l’Adusbef e per tramite degli Avv. F. Di Marco e G.Racano, e tutti i coordinamenti nei singoli progetti C.A.S.E. si organizzeranno in tal senso. L’invito all’Amministrazione, chiaro ed esplicito, che ripetiamo di nuovo, è di ricostruire un patto di fiducia tra Comune e inquilini dei piani C.A.S.E. attraverso il riconoscimento dell’errore, il ritiro della delibera di Giunta e la costruzione di una procedura corretta, trasparente e giusta. I cittadini del piano C.A.S.E. non si faranno trascinare nel balletto del “pagare/non pagare” alimentato di nuovo dal sindaco, perché hanno ovunque affermato la volontà di “voler pagare tutto, di voler pagare tutti, di voler pagare il giusto, sapendo cosa.”

LA NOTA DI IERI

Queste le richieste avanzate nella nota di ieri dal Coordinamento inter-C.A.S.E. Ass. Cittadinanze L’Aquila:

a) esclusione dell’acqua dall’indice “omnicomprensivo”, per il periodo successivo al passaggio delle utenze dell’acqua da “comuni” a individuali (lo 0,375 dell’acqua va calcolato solo per il periodo di presenza interno a Aprile2010-Ott2011);

b) esclusione delle spese relative a spazi non classificabili come condominiali, ma relativi a strade pubbliche e verde pubblico;

c) rateizzazione per un periodo non inferiore al ritardo accumulato dall’Ente;

d) revisione del Regolamento approvato il 29 Dicembre 2011, attraverso un confronto chiaro con gli abitanti del piano c.a.s.e.;

e) trasparenza sull’utilizzo delle risorse derivanti dai pannelli fotovoltaici e dalle quote di fitto dei nuclei soggetti allo stesso. Gli inquilini dei piani C.A.S.E. sono i primi a sentire il bisogno di una buona amministrazione degli stessi edifici, che permetta di trasformare i quartieri in un patrimonio della città e non in un fardello. Per far questo però il rapporto tra amministrazione e inquilini deve essere fondato su una totale trasparenza.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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