L’AQUILA – La lettura delle intercettazioni dell’ex prefetto Iurato, mi ha colpito a tal punto da provocarmi un forte e doloroso senso di nausea. Ancora una volta, si dimostra che L’Aquila ed il terremoto sono stati, da troppi, trattati come un macabro teatrino, dove fingere dolore ed improvvisare lacrime, strumentalizzando bambini e vittime del terremoto.
Noi che invece abbiamo pianto davvero, in un pianto collettivo di centomila persone, proviamo ribrezzo oltre che rabbia, per quello che ci tocca ancora sopportare. Non bastavano gli imprenditori Piscicelli e co. a ridere di noi. Non bastavano Letta e Berlusconi preoccupati, alla vigilia dei funerali di Stato, che Bertolaso li sistemasse in posizione utile da far vedere al mondo la loro sentita commozione.
Ci mancava anche una donna, Prefetto, inviata dal governo Berlusconi, a far lacrime finte e a riderci sopra. Un orrore. Un prefetto appena insediato che deride gli aquilani e si gratifica che i giornalisti presenti abbiano titolato le sue lacrime. Insomma è lusingata di aver ingannato i giornalisti e la Città intera. E l’interlocutore, altro uomo dello Stato che si diverte insieme a lei sulla nostra tragedia. Un’ indecenza. Persone così non possono svolgere compiti pubblici. Si inginocchi lì dove ha versato lacrime finte e chieda perdono, se ne ha il coraggio, a quei bambini vittime del terremoto a cui ha dedicato il suo sarcasmo.