CHIETI- “Di questa vicenda a me ha sempre preoccupato che le presunte responsabilita’ della comunita’ scientifica fossero un po’ la foglia di fico delle responsabilita’ di chi governa e ha governato il territorio”. Lo ha detto il Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrielli, a proposito della sentenza che ha condannato i componenti della commissione grandi rischi. “Quando ho detto che sul banco degli imputati avrei voluto anche altre persone, mi riferivo a loro”, ha spiegato Gabrielli, a Chieti per partecipare ai lavori di un convegno “Fenomeni naturali e catastrofi attese: il difficile ruolo della prevenzione in Italia”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi
“La sentenza dell’Aquila e prima ancora il procedimento – ha continuato Gabrielli-non l’ho mai considerato il problema, ma quanto l’evidenziazione di problemi: ill tema rapporto commissione grandi rischi e sistema protezione civile, il tema importantissimo della comunicazione del rischio, la responsabilita’ di chi e’ chiamato a fare previsioni”,
“Nel programma di Iacona- ha aggiunto- a un certo punto viene intervistata una collaboratrice del dipartimento che aveva lavorato allo studio Barberi, che agli inizi degli anni ’90 aveva mappato gli edifici critici della citta’. Oggi ci si chiede che cosa potevano fare e dovevano fare in quella stanza piu’ o meno affollata gli scienziati, perche’ non ci si chiede mai che cosa non e’ stato fatto dal punto di vista di chi aveva il governo del territorio su quella analisi, su quella verifica della vulnerabilita’ degli edifici? – sottolinea il capo della Protezione Civile – questa e’ la cosa che mi preoccupa come operatore del sistema di protezione civile, che queste vicende non vengano considerate”.ell’Universita’ G. D’Annunzio.
“ORA BASTA PIANGERCI, ADDOSSO BISOGNA AGIRE”
“Smettiamola di piangerci addosso – ha detto ancora il capo della Protezione Civile-, cominciamo ad agire anche nel piccolo, abbiamo uno stanziamento di 1 miliardo sul rischio sismico: stiamo stancamente e con grande difficolta’ spendendo questi soldi”. Lo ha detto il Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Franco Gabrielli, a Chieti per partecipare ai lavori del convegno “Fenomeni naturali e catastrofi attese: il difficile ruolo della prevenzione in Italia”, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi nell’auditorium dell’Universita’ G. D’Annunzio. “La cosa piu’ allarmante e demoralizzante e’ che si parla sempre di cosa fare nei convegni, delle risorse da stanziare, e una volta che non si riescono a recuperare i fondi si arriva alla conclusione che in fondo le cose possono andare come sempre sono andate – ha aggiunto il capo del dipartimento della Protezione Civile – mi accontenterei di fare piccole cose e che incidessero sulla sensibilita’ e sulla cultura di questi temi. Se la politica e’ distratta da questi temi e’ perche’ prima ancora e’ la societa’ civile ad essere profondamente distratta, non sensibilizzata su questioni come terremoti, dissesti, rifiuti”
GEOLOGI, 50% SCUOLE SENZA CERTIFICATO AGIBILITA’
“In Italia una scuola su due non ha il certificato di agibilita’, 22 milioni di cittadini e 5,5 milioni di edifici sono esposti ad un elevato rischio sismico: questi dati sono scritti in un manifesto per la messa in sicurezza del territorio che abbiamo inviato a tutti i partiti e a tutti i candidati premier alle prossime politiche”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi , Gian Vito Graziano, poco prima dell’inizio dei lavori del convegno “Fenomeni naturali e catastrofi attese: il difficile ruolo della prevenzione in Italia”, organizzato dal Consiglio Nazionale nell’auditorium dell’Universita’ G. D’Annunzio di Chieti.