L’AQUILA – “Ti passerà la voglia di difendere le donne… Stai attenta e guardati sempre le spalle, da questo momento questo posto non è più sicuro per te”. La minaccia, seguita da una serie di insulti, è scritta nero su bianco in un biglietto rinvenuto sull’auto della vittima.

Si tratta dell’avvocato aquilana Simona Giannangeli, salita alla ribalta mediatica come legale rappresentante del Centro Antiviolenza dell’Aquila, parte civile nel processo al militare Francesco Tuccia condannato ad otto anni di reclusione per per violenza sessuale nei confronti di una studentessa 21enne di Tivoli.

Per il momento sembra che l’avvocato non abbia presentato alcuna denuncia contro ignoti ma è pronta a farlo se ci saranno nuovi episodi.

SINISTRA CRITICA:”GESTO DAI CONNOTATI MAFIOSI”

“Il vile atto intimidatorio compiuto ai danni dell’Avvocata Simona Giannangeli non può che suscitare il massimo sdegno verso un gesto che ha connotati puramente mafiosi”.

Sulla vicenda interviene l’Associazione Sinistra Critica – L’Aquila che aggiunge:” L’avvocata viene presa di mira e minacciata per il suo lavoro a difesa delle donne al termine dell’ultimo processo celebrato a L’Aquila la scorsa settimana.

Il lavoro dell’intero Centro Antiviolenza dell’Aquila è molto apprezzato in città e deve essere sostenuto a tutti i livelli senza cedimento alcuno verso questi miseri tentativi minatori.

Intendiamo rivolgere la nostra solidarietà all’Avvocata Giannangeli e l’invito caloroso e solidale a tutto il Centro Antiviolenza della nostra città incitandolo anzi a proseguire nel lavoro che anche le istituzioni dovrebbero riconoscere con maggior coraggio e maggiori risorse”.

D’ERAMO:”GESTO DEPLOREVOLE, MI AUGURO SI FACCIA LUCE”

“Quanto accaduto a Simona Giannangeli mi ha molto colpito – ha dichiarato l’assessore alle politiche sociali della Provincia dell’Aquila, Luigi D’Eramo – Le minacce subite nel nome dell’ impegno sociale attivo sono ovviamente deplorevoli e sono anche la dimostrazione che chi lavora in un certo modo, dedicando anima e professione alle cause in cui crede, e’ continuamente esposto. Mi auguro – conclude D’Eramo – che si faccia luce al piu’ presto sul fatto e che il Centro antiviolenza continui a perseverare nel suo impegno per le donne aquilane”.

PEZZOPANE:”ATTO IGNOBILE NEI CONFRONTI DI UNA DONNA”

“Esprimo piena solidarieta’ all’avvocatessa delle donne Simona Giannangeli per l’ atto intimidatorio di cui e’ stata vittima”.

Lo afferma l’assessore alle politiche sociali del Comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane

“L’ennesimo atto ignobile – dice Pezzopane – perpetrato nei confronti di una donna che si batte per le donne, una professionista rispettata e stimata in citta’, non solo come avvocato, ma come donna impegnata attivamente nel sociale e nelle problematiche di violenza sulle donne. Un gesto intimidatorio grave ed un segno di allarme per tutta la comunita’, l’ulteriore dimostrazione dell’esistenza di un’intolleranza nei confronti delle donne del tutto inaccettabile.

Proprio per questo – prosegue l’assessore – e’ necessario non lasciarsi sopraffare da queste azioni che anzi devono rappresentare l’occasione per moltiplicare le nostre forze. All’avvocatessa del Centro antiviolenza va tutta la mia stima e la mia ammirazione da ‘donna’ prima ancora che da ‘rappresentante politico’.

Sono ovviamente a disposizione non solo per dichiarare la mia solidarieta’ all’avvocatessa ma anche e soprattutto per fare tutto quanto si riterra’ opportuno per salvare la sua preziosa attivita’ in difesa delle donne. A lei, come a tutte le operatrici del centro antiviolenza che da anni offrono una spalla a quelle donne che hanno deciso con forza e con coraggio di ribellarsi agli abusi e alle violenze perpetrate nei loro confronti, va tutta la mia ammirazione e vicinanza”.

APPELLO PER L’AQUILA:”ANDARE IN FONDO ALLA VICENDA”

Tutti gli esponenti di Appello per L’Aquila, profondamente colpiti nell’apprendere “dell’orribile vicenda che ha colpito l’avvocatessa del centro antiviolenza Simona Giannangeli, si uniscono alle voci gia’ sollevate di solidarieta’ e vicinanza”.

“Quanto accaduto oggi – prosegue la nota di Appello per L’Aquila – e’ di una gravita’ inedita per il nostro territorio, gravita’ che richiede massima considerazione da parte di tutti. E’ giunto il momento di alzare la testa e affrontare seriamente il tema della solitudine delle donne che combattono per se’ stesse o per altre donne, vittime di violenza.

E’ giunto il momento di mostrare tutti insieme: forze politiche, movimenti, associazioni, singoli cittadini, la vera e massima vicinanza a Simona, che tutti conosciamo e stimiamo per le sue irreprensibili qualita’ umane e professionali e alle tante donne che fino ad oggi ha difeso e rappresentato. Bisogna andare fino in fondo a questa tristissima vicenda, non solo scoprendo l’origine delle minacce, ma garantendo al centro antiviolenza e a chi lavora da anni sulla materia, un terreno fertile di dialogo e confronto. Sempre contro ogni violenza, sempre dalla parte di chi si distingue per migliorare la nostra societa’”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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