L’AQUILA – “Corsie preferenziali” per fare accertamenti all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Lo denuncia, in una lettera aperta indirizzata al manager della Asl, Giancarlo Silveri, l’Associazione per i Diritti del Cittadino che parla anche di “gravi disservizi”. “Come Lei ben sa – si legge nella nota – le liste di attesa sono lunghissime, ma la cosa grave e’ che non esistono vie ‘preferenziali’ per malati di una certa gravita’ come quelli oncologici o per visite successive ad interventi chirurgici.

Pazienti che attendono mesi prima di poter effettuare risonanze magnetiche o tac necessarie ad intraprendere un eventuale intervento chirurgico che potrebbe essere di qualsiasi entita’ o gravita’. Forse bisognerebbe istituire un triage come in pronto soccorso e valutare caso per caso. Ma la cosa piu’ sconcertante e’ che in una struttura pubblica sanitaria non dovrebbero esserci corsie preferenziali ed invece si’, per gli amici e parenti o amici di amici.

Di certo non Le sto dicendo nulla di nuovo, ma Le chiedo una attenzione in piu’ a chi ha realmente bisogno e non ha la possibilita’ di ‘raccomandazioni’ interne”. Secondo l’associazione, presieduta da Fabrizio Ettorre – “si effettuano dei Day Hospital per aggirare le attese, con la compiacenza di qualche amico o conoscente evitando di corrispondere qualsiasi contributo per il servizio reso. Inoltre mi preme ricordarle, che ogni paziente deve essere informato da chi viene visitato, in considerazione che gli stessi specializzandi o tirocinanti, non posso operare sui paziente in alcun modo, in caso contrario il malato deve sapere se chi lo visita, effettua dei prelievi o esami diagnostici non e’ un soggetto abilitato.

Sia gli allievi infermieri che i laureati in medicina e chirurgia non hanno obbligo deontologico in quanto tale condizione sussiste con l’iscrizione presso l’Albo professionale, e non sono soggetti al segreto professionale non avendo posto in essere il giuramento di fedelta’ professionale. Si chiede che gli allievi infermieri e i medici tirocinanti, abbiano un cartellino ben visibile che li distingua dagli infermieri professionali e dai medici strutturati.

Inoltre gli stessi prima di ogni intervento o qualsiasi azione nei confronti dell’ammalato sono tenuti ad informare lo stesso e non utilizzare il paziente come cavia umana inconsapevolmente, per cui prima di qualsiasi intervento da parte di specializzandi o tirocinanti, gli stessi devono essere autorizzati per iscritto dall’assistito”. L’Associazione per i Diritti del Cittadino “chiede un immediato intervento da parte del Direttore Generale in attesa di un celere cambiamento”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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