L’AQUILA – Il Club Zonta Milano Sant’Ambrogio, di cui è Presidente la Sig.ra Enrica Carnelli, ha effettuato una donazione per sostenere l’attività di ricerca di due dottorande del Dottorato in Neurobiologia delle Malattie Neurodegenerative, coordinato dal Prof. Eugenio Scarnati ordinario di Fisiologia presso il Dipartimento di Scienze cliniche applicate e biotecnologiche.
Il Club Zonta Sant’Ambrogio fa parte della Zonta International, organizzazione mondiale che opera per migliorare le condizioni della donna nel mondo. Sono numerosissime le donne che si dedicano alla ricerca scientifica. Ormai intere equipe di ricerca sono costituite da giovani laureate, che spesso iniziano il loro percorso formativo attraverso i dottorati di ricerca. E’ un lavoro affascinante ed impegnativo, purtroppo sottopagato e svolto in strutture di ricerca che nel nostro paese versano in condizioni di estrema difficoltà, sia per carenza di fondi sia di strutture. D’altra parte le prospettive di trovare dopo il dottorato un’adeguata collocazione nel mondo della ricerca sono scarse, per non dire nulle, al punto che molte giovani, quando possono, preferiscono poi emigrare in paesi a più consolidata tradizione scientifica. Nel caso specifico, il contributo che il Club Zonta Milano Sant’Ambrogio ci ha indirizzato, consentirà di sostenere parte delle spese per le ricerche oggetto delle tesi delle dott.sse Claudia Mattei e Flora Vitale. Si tratta di ricerche dirette a studiare le alterazioni di alcuni meccanismi nervosi che portano poi ai disturbi motori tipici della Malattia di Parkinson. Questa tematica è portata avanti nei laboratori di Neurofisiologia che abbiamo allestito, sin dal 1975, con risultati che sono stati di estrema importanza per sviluppare la tecnica della stimolazione intracranica del tronco del’encefalo. Il fine di questa tecnica è quello di correggere le alterazioni della postura e del cammino in pazienti affetti da Malattia di Parkinson refrattari alla terapia farmacologica e alla stimolazione di target tradizionali. Si tratta di impiantare dei microelettrodi in alcune aree cerebrali ancora poco conosciute in modo che si possa “rimodulare” l’attività elettrica di queste strutture. E’ perciò importante capire attraverso gli studi nei modelli di parkinsonismo sui quali operiamo, quale siano i gruppi di neuroni “sregolati” e in che misura siano alterate varie funzioni cerebrali. Proprio negli ultimi tempi anche due pazienti reclutati nell’Aquilano sono stati brillantemente trattati con questa metodica dal Prof. Paolo Mazzone, responsabile dell’Unità di Neurochirurgia Funzionale del CTO di Roma, col quale collaboriamo e che è un pioniere ed uno dei massimi esperti a livello mondiale di queste applicazioni sul Parkinson. Sono ricerche quindi che hanno un forte impatto traslazionale. Nel corso degli anni sono state positivamente giudicate, come testimoniano i finanziamenti ottenuti da due progetti dell’Unione Europea, dal Telethon, dal MIUR e dal Ministero della Sanità. Una ricerca di così alto livello meriterebbe di essere comunque maggiormente potenziata e sostenuta a livello locale rispetto a quanto accaduto negli ultimi difficili anni del post sisma. Il grande impegno personale dei singoli ricercatori ha comunque consentito di non interrompere l’attività di ricerca, nonostante la situazione critica delle strutture a disposizione. Desidero ancora ringraziare per l’attenzione la Presidente Sig.ra Enrica Carnelli e tutte le Socie del Club Zonta Sant’Ambrogio. Nel pesante panorama post-sisma che purtroppo ci circonda, conclude il Prof. Scarnati, il loro gesto di solidarietà costituisce per noi un segnale forte che ci induce alla speranza e ci spinge a non mollare.
Prof. Eugenio Scarnati
Ordinario di Fisiologia
Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche
scarnati@univaq.it