L’AQUILA – Il GIP del Tribunale di L’Aquila Dott. Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso ordinanza, disponendo: la custodia cautelare agli arresti domiciliari di un tecnico in servizio presso il Dipartimento della Protezione Civile, per i reati di corruzione, peculato, estorsione, falso e truffa ai danni dello Stato;

– il sequestro preventivo (ex art. 321 c.p.p. in relazione all’art. 12 sexies D.L. 306/92) dei beni nella disponibilità dell’indagato, risultati di valore sproporzionato rispetto alle fonti di reddito dichiarato;

– l’obbligo di presentazione quotidiana alla P.G. nei confronti di un imprenditore, contestando il reato di corruzione e di frode nelle pubbliche forniture; l’avvio dell’iter finalizzato all’applicazione della misura interdittiva della “sospensione dall’esercizio dell’attività imprenditoriale” a carico di nr. 5 imprenditori della Provincia di L’Aquila, Teramo e Potenza, per le ipotesi di reato di frode nelle pubbliche forniture.

 ARRESTI DOMICILIARI PER MARESCIALLO DI BARI

I domiciliari sono stati disposti nei confronti del maresciallo Rocco Ragone, 51 anni, di Mola di Bari. L’uomo, in qualita’ di sottufficiale dell’Esercito, era stato chiamato a far parte della task-force denominata “Gran Sasso”. Si tratta, in particolare, dell’aliquota militare creata per la verifica dell’esecuzione dei lavori di costruzione dei Map per il rispetto delle Ordinanze emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle tecniche di progettazione emanate dal Dipartimento della Protezione Civile. Ragone, incaricato di pubblico servizio, aveva “ampia capacita’ di gestione degli appalti per la costruzione dei Map”, seppur sotto il controllo di superiori gerarchici. Le presunte irregolarita’ sono state riscontrate sui Moduli Abitativi Provvisori di Cansatessa, San Vittorino e Tempera 2 (n. 2 e n. 4).

SONO DIECI LE PERSONE INDAGATE

Le persone indagate, si e’ poi appreso, sono in tutto dieci (compreso Ragone) due delle quali coperte da ‘omissis’. Si tratta di Luigi Giammarino, 40 anni, di Atri (Teramo) residente a Montefino (Teramo); Maria Savini, 36 anni, nata a Teramo, residente a Isola del Gran Sasso (Teramo); Mauro Rinvenuto, 51 anni, nato a Vittorito (L’Aquila), residente a Pratola Peligna (L’Aquila); Alvaro Tollis, 50 anni, nato e residente a Sulmona (L’Aquila); Massimo Di Donato, 51 anni, nato e residente a Teramo, coinvolto in qualita’ di procuratore speciale della “Meg Costruzioni Srl”; Giancarlo Di Bartolomeo, 46 anni, di Teramo, amministratore unico della “Meg Costruzioni Srl; Nicola Gioscia, 62 anni, nato a Laurenzana (Potenza) e residente a Tito Scalo (Potenza).

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica e delegate al Nucleo di Polizia Tributariadella Guardia di Finanza di L’Aquila, si sono soffermate sull’attività del principale indagato che ha sfruttato la propria posizione nell’ambito della struttura appaltante per le opere di somma urgenza realizzate a seguito del sisma del 6 aprile 2009.

Nel corso delle attività investigative, tecniche e dinamiche, si è potuto accertare che l’incaricato di pubblico servizio, inquadrato quale sottufficiale del Genio Militare, avesse usufruito di beni destinati all’ufficio per scopi personali (autovetture fornite regolarmente dalle imprese alla stazione appaltante).

È stato svelato, inoltre, come si sia reso responsabile di una serie di reati (corruzione, falso, frode in pubbliche forniture), commessi grazie ad imprenditori compiacenti nel corso dell’anno 2011.

In tale contesto, è emerso che gli sia stato donato un carrello appendice ed una utilitaria da una ditta favorita nell’esecuzione di lavori appaltati, che aveva realizzato, con la necessaria complicità del sottufficiale, le strutture di alcuni MAP con materiale scadente ed in modo difforme dalle norme di costruzione.

Inoltre, in occasione di un funerale di un parente,l’indagato si era falsamente presentato ad un’impresa di pompe funebri come appartenente alla Guardia di Finanza minacciando l’invio di un controllo fiscale, ottenendo, così, uno “sconto”.

Nel corso della realizzazione delle platee di alcuni MAP sono stati artefatti i campioni di calcestruzzo destinati alle prove di resistenza del cemento armato. Grazie alla collaborazione dell’Università di L’Aquila sono state riscontrate alcune carenze strutturali che gli enti preposti, informati dalla Procura della Repubblica, dovranno sanare.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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