L’AQUILA – A 36 anni si è trovato con un rene gravemente danneggiato, dopo complicanze per un intervento per calcolosi, fatto in un’altra regione, ma all’ospedale San Salvatore di L’Aquila, grazie un’operazione di avanzata chirurgia laparoscopica, la prima nel genere in Abruzzo, ha recuperato la piena funzionalità dell’organo e pochi giorni dopo l’intervento è stato dimesso.
Protagonista di questo caso di sanità d’eccellenza abruzzese è un giovane romano, Marco Avellani, che si è affidato al reparto Urologia di L’Aquila, riconosciuto centro di chirurgia laparoscopica avanzata (tecnica meno invasiva rispetto alle procedure tradizionali), diretto dal dr. Luigi Di Clemente. Il malato è stato trattato e operato con modalità molto complesse, appannaggio solo delle migliori strutture sanitarie italiane. A seguito delle complicanze del precedente intervento, dopo alcuni mesi trascorsi nel Lazio con il drenaggio del rene, il paziente romano è stato indirizzato all’Aquila, al reparto di Urologia. Quando è giunto al San Salvatore l’uomo, oltre al rene gravemente compromesso, aveva una grave ed estesa lesione dell’uretere (che collega il rene alla vescica), con febbre e stravaso urinoso.
Il tipo d’intervento. L’équipe guidata dal dr. Di Clemente, grazie all’esperienza acquisita negli anni nella laparoscopia avanzata, con un’unica incisione ha prelevato il rene dal paziente e l’ha trapiantato, sempre allo stesso paziente, in un punto vicino alla vescica, lo scavo pelvico (bacino). Tutto compiuto – ed è questo l’aspetto che rende di alta qualità l’intervento – con la laparoscopica che consente, in parole semplici, di fare piccoli tagli: infatti, a differenza di quanto avviene con la chirurgia tradizionale, non è necessaria l’apertura dell’addome.
Grazie a questa tecnica chirurgica poco invasiva, per la quale il reparto di L’Aquila vanta una ampia esperienza, l’uomo ha avuto tempi di recupero molto rapidi e ha lasciato l’ospedale pochi giorni dopo l’intervento, recuperando le normali attività.
Marco Avellani, dopo la delicata operazione, ha manifestato grande apprezzamento e gratitudine nei confronti dell’équipe di Urologia del San Salvatore.
Mobilità attiva: 33 pazienti su 100 da fuori Regione e altre Asl.
La complessa operazione è frutto della lunga esperienza del reparto di Urologia di L’Aquila nell’attività dei trapianti. Una professionalità che ormai da tempo ha oltrepassato i confini dell’Abruzzo, espressa in modo eloquente dai numeri: il 33% dei pazienti operati proviene, in larga misura, da altre regioni nonché da altre Asl abruzzesi.